domenica 22 novembre 2020

differenza tra radice e desinenza - latino

differenza tra radice e desinenza - latino 

osserviamo  la seguente serie di parole 

timere 
timor 
timidus 

siamo di fronte rispettivamente ad un verbo  ad un sostantivo  e ad un aggettivo  che si riferiscono  tutti all'idea di aver timore 
tale idea è contenuta essenzialmente nel nesso  tim - che è  comune a tutti i termini  dei quali diciamo che è la radice 

per radice intendiamo l'elemento irriducibile comune a tutte le parole  di una stessa famiglia una specie per intenderci di minimo comune denominatore  cioè portatore di significato 

desinenza è la forma variabile in cui il nome esce  
la desinenza serve ad indicare la funzione del nome nell'enunciato  cioè il caso 
analoga funzione ha la desinenza rispetto al verbo del quale  indica come in italiano  persona numero  tempo e modo 

la flessione  cioè mutamento  della funzione mediante  il succedersi delle varie desinenze  si chiama declinazione  se si tratta di un nome  e coniugazione se si tratta di un verbo 

la desinenza tuttavia non si giustappone quasi mai in modo diretto e meccanico alla radice pura e semplice bensì alla radice con suffissi  cioè suoni  o gruppi  di suoni portatori di particolari significati 
nel caso del verbo  per esempio sono proprio questi suffissi  che aiutano  a individuare il tempo e il modo dell'azione 
si chiama tema o radicale  tale unione di radice e suffisso  

dalla radice tim- per esempio  deriva il tema verbale che è time il tema nominale che è timor  il tema aggettivale che è  tim-id-o/a

il tema dunque  è un ampliamento  mediante  suffisso della radice per rendere possibile  ogni successiva mutazione flessionale 
nella concreta e viva  realtà della parola non sempre è possibile  una netta distinzione fra tema e desinenza i quali spesso si fondono  saldamente insieme trasformandosi 
per semplicità tale fusione fra tema e desinenza può essere detta terminazione o uscita

a seconda dei temi dei vari nomi la declinazione latina si divide in 5 grandi gruppi tematici abitualmente definiti declinazioni 

1° declinazione a
2° declinazione o 
3° declinazione i e consonanti 
4° declinazione u
5à declinazione e 

l'appartenenza in un nome all'una o all'altra declinazione è segnata dalle terminazioni del genitivo singolare indicate sul vocabolario 

1° declinazione      2° declinazione    3° declinazione   4° declinazione    5° declinazione
    -ae                            i                                is                    us                                  erum

come si procede ad identificare il tema di un nome ? 
conosciuta la sua declinazione mediante la terminazione del genitivo singolare  non sarà difficile  stabilire la terminazione del genitivo plurale  

1° declinazione    2° declinazione   3° declinazione   4° declinazione     5° declinazione 

     arum                    orum                  um /ium                   uum                          erum

alla terminazione del genitivo plurale si toglieranno le desinense vere e proprie  che sono  rum/um la parte superstite  sarà il tema


                                        nom.          gen. sing.        gen plur                  tema

1à decl.                           aqua              acquae          aquarum                 aqua -
2° decl.                            lucus             luci               lucorum                  luco-
3° decl.                          rex                  regis             regum                     reg-
4° decl.                           fructus           fructus          fructuum                fructu-
5° decl.                             res                rei                 rerum                     re-

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