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domenica 16 marzo 2025

latino - favole di Fedro con traduzione italiana

 Le favole di Fedro sono tra le più celebri della letteratura latina e offrono insegnamenti morali attraverso racconti brevi e simbolici. Ecco alcune delle sue favole più note, presentate con il testo latino e la traduzione italiana:


1. La volpe e l'uva

Testo latino:

Fame coacta vulpes alta in vinea
Uvam adpetebat summis saliens viribus.
Quam tangere ut non potuit, discedens ait:
"Nondum matura est; nolo acerbam sumere".
Qui facere quae non possunt verbis elevant,
adscribere hoc debebunt exemplum sibi.

Traduzione italiana:

Una volpe, spinta dalla fame, cercava di prendere dell’uva su in alto, saltando con tutte le sue forze.
Dato che non riusciva a raggiungerla disse: "Non è ancora matura, non desidero prenderla acerba".
Coloro che sminuiscono con parole ciò che non riescono a fare dovrebbero applicare a se stessi questo esempio.

Morale: Spesso disprezziamo ciò che non possiamo ottenere.


2. Il lupo e l'agnello

Testo latino:

Ad rivum eundem lupus et agnus venerant
Siti compulsi; superior stabat lupus
Longeque inferior agnus. Tunc fauce improba
Latro incitatus iurgii causam intulit.
"Quare," inquit, "turbulentam fecisti mihi
Aquam bibenti?" Laniger contra timens:
"Qui possum, quaeso, facere quod quereris, lupe?
A te decurrit ad meos haustus liquor."
Repulsus ille veritatis viribus:
"Ante hos sex menses male," ait, "dixisti mihi."
Respondit agnus: "Equidem natus non eram."
"Pater," hercule, "tuus," ille inquit, "male dixit mihi."
Atque ita correptum lacerat iniusta nece.
Haec propter illos scripta est homines fabula,
Qui fictis causis innocentes opprimunt.

Traduzione italiana:

Un lupo e un agnello, spinti dalla sete, erano giunti allo stesso ruscello.
Il lupo stava più in alto e l'agnello molto più in basso.
Allora il brigante, spinto dalla sua malvagità, cercò un pretesto per litigare.
Disse: "Perché hai intorbidito l'acqua che stavo bevendo?"
L'agnello, timoroso, rispose: "Come posso fare ciò di cui ti lamenti, lupo?
L'acqua scorre da te verso di me."
Respinto dalla forza della verità, il lupo disse: "Sei mesi fa hai parlato male di me."
L'agnello rispose: "In verità, non ero ancora nato."
"Allora," disse il lupo, "è stato tuo padre a parlare male di me."
E così afferrò l'agnello e lo uccise ingiustamente.
Questa favola è stata scritta per quegli uomini che opprimono gli innocenti con false accuse.

Morale: I prepotenti trovano scuse per opprimere gli innocenti.


3. Il topo di campagna e il topo di città

Testo latino:

Olim rusticus mus urbanum murem
Ad se in villam paupere accivit cibo;
Uvae racemis, aridis ficis stipe
Mundaque avena atque hiccys fercula implevit male.
Quem fastidientem et vocantem ad se urbanus mus
"Quid" inquit "tibi est cum me invitare in villam tuam,
Qui omnibus copiis abundans mecum vivere non vis?
Veni mecum ad urbem, ut videas vitam urbanam."
Postquam ad urbem venerunt, in cellam copiosam
Duxit eum urbanus mus, ubi erant cibaria
Farta caseo, carne et omni genere pulmenti.
Ibi discumbentes epulas aggrediuntur opimas.
Cum subito crepuit ostium, et magno sonitu
Territi mures in angulum se abdiderunt trepidi.
Tum rusticus mus "Vale" inquit "mi amice;
Ego in mea paupere casa securus vivo,
Nec tremesco imperatoris ostium."

Traduzione italiana:

Un giorno un topo di campagna invitò un topo di città nella sua povera casa;
Gli offrì grappoli d'uva, fichi secchi, chicchi d'orzo puliti e riempì male i piatti con questi cibi.
Il topo di città, schizzinoso e invitando il topo di campagna da lui, disse:
"Perché mi inviti nella tua casa, tu che, abbondando di tutte le ricchezze, non vuoi vivere con me?
Vieni con me in città, così vedrai la vita urbana."
Dopo essere giunti in città, il topo di città lo condusse in una dispensa abbondante,
Dove c'erano cibi pieni di formaggio, carne e ogni genere di pietanza.
Lì, sdraiati, iniziarono a gustare sontuosi banchetti.
Quando improvvisamente la porta scricchiolò, e con grande rumore
I topi, spaventati, si nascosero tremanti in un angolo.
Allora il topo di campagna disse: "Addio, mio amico;
Io vivo sicuro nella mia povera casa,
E non tremo alla porta dell'imperatore."

Morale: Meglio una vita semplice e sicura che una ricca ma piena di pericoli.

sabato 15 febbraio 2025

latino - esercizi con soluzioni traduzione versione

 Ecco alcuni esercizi di latino con soluzioni, suddivisi per argomento.



1. Analisi e traduzione di una versione

Testo in latino

Cicero, orator clarissimus, in foro saepe verba faciebat. Multis viris consilia prudenter dabat et populum Romanum de rebus publicis certiorem faciebat. Senatores eum magno honore habebant, quod eloquentia eius admiranda erat.

Domande

  1. Individua il soggetto di ogni frase.
  2. Identifica i complementi e la loro funzione.
  3. Coniuga il verbo faciebat in tutti i tempi dell’indicativo attivo.
  4. Traduci il testo.

Soluzioni

  1. Soggetti: Cicero, Multis viris (dativo), Senatores.
  2. Complementi:
    • In foro → complemento di stato in luogo
    • Multis viris → complemento di termine
    • De rebus publicis → complemento di argomento
    • Magno honore → complemento di modo
  3. Coniugazione di "faciebat" (indicativo attivo, verbo facere)
    • Presente: facio, facis, facit, facimus, facitis, faciunt
    • Imperfetto: faciebam, faciebas, faciebat, faciebamus, faciebatis, faciebant
    • Futuro: faciam, facies, faciet, faciemus, facietis, facient
    • Perfetto: feci, fecisti, fecit, fecimus, fecistis, fecerunt
    • Piuccheperfetto: feceram, feceras, fecerat, feceramus, feceratis, fecerant
    • Futuro anteriore: fecero, feceris, fecerit, fecerimus, feceritis, fecerint
  4. Traduzione:
    Cicerone, oratore famosissimo, parlava spesso nel foro. Dava consigli saggi a molti uomini e informava il popolo romano sugli affari pubblici. I senatori lo tenevano in grande considerazione, perché la sua eloquenza era ammirevole.

domenica 6 ottobre 2024

versione latina - Milziade e la battaglia di Maratona

 versione latina - Milziade e la battaglia di Maratona


Ecco una versione in latino sulla battaglia di Maratona e l'eroe Milziade, seguita da una traduzione in italiano. Testo in latino:

Miltiades et pugna Marathonis

Miltiades, Atheniensium dux, magna virtute et prudentia praeditus erat. Cum Persae ingenti exercitu Graeciam invaderent, Athenienses timore affecti sunt. Persae, duce Dario, ad Marathona, planitiem prope Athenas, copias suas collocaverunt. Graeci, etsi numero inferiores erant, pro libertate et patria pugnare decreverunt.

Miltiades, intellegens celeritatem esse summam ad victoriam obtinendam, exercitum suum in aciem ordinavit. Instructis copiis, signum pugnae dedit. Athenienses impetu magno in Persas irruerunt. Primo impetu hostes consternati sunt, et mox, ob audaciam Graecorum et sapientiam ducis, fuga se insecuti sunt.

Persae magnam cladem acceperunt; Graeci vero victoriam gloriosam reportaverunt. Haec pugna Marathona dicta est, quae Persas diu a Graecia arcebat. Miltiades vero ob hanc victoriam inter Athenienses magnam laudem meruit.


Traduzione in italiano:

Milziade e la battaglia di Maratona

Milziade, generale degli Ateniesi, era dotato di grande valore e saggezza. Quando i Persiani invasero la Grecia con un immenso esercito, gli Ateniesi furono presi dal timore. I Persiani, guidati da Dario, schierarono le loro truppe a Maratona, una pianura vicina ad Atene. Sebbene i Greci fossero in numero inferiore, decisero di combattere per la libertà e per la patria.

Milziade, comprendendo che la rapidità era fondamentale per ottenere la vittoria, dispose il suo esercito in formazione. Schierate le truppe, diede il segnale di attacco. Gli Ateniesi, con grande impeto, si scagliarono contro i Persiani. Al primo assalto, i nemici furono colti di sorpresa e presto, a causa del coraggio dei Greci e della saggezza del loro comandante, si diedero alla fuga.

I Persiani subirono una grande sconfitta; i Greci, invece, riportarono una vittoria gloriosa. Questa battaglia fu chiamata "Maratona", e per molto tempo tenne lontani i Persiani dalla Grecia. Milziade, grazie a questa vittoria, ottenne grande onore tra gli Ateniesi.


Questa versione mette in evidenza il coraggio degli Ateniesi e la strategia di Milziade, celebrando l'importanza storica della battaglia di Maratona. Se hai bisogno di ulteriori dettagli o di una traduzione più approfondita, fammi sapere!

venerdì 27 settembre 2024

latino - esercizio di versione latino con soluzione

 

 latino - esercizio di versione dal latino con la soluzione.


Esercizio:

Traduci in italiano il seguente testo latino tratto da Cesare, De Bello Gallico (libro IV, capitolo 25):

Testo latino: "Caesar, cum animadvertisset, naves longas a litoribus removeri et apertissimum mare prospectari, naves in anchoris constituere iussit. Ipse, militibus constitutis, orationem habuit qua eos hortatus est ut pro libertate pugnarent."

Soluzione:

Traduzione italiana: "Cesare, quando si accorse che le navi lunghe venivano allontanate dalle coste e si poteva osservare chiaramente il mare aperto, ordinò che le navi fossero ancorate. Egli stesso, dopo aver schierato i soldati, tenne un discorso nel quale li esortò a combattere per la libertà."

Analisi grammaticale:

  • cum animadvertisset: proposizione temporale con il verbo al congiuntivo più-queperfetto (pluperfect subjunctive), "quando si accorse".
  • naves longas: complemento oggetto (accusativo plurale) riferito a "naves" (le navi).
  • militibus constitutis: ablativo assoluto, "dopo aver schierato i soldati".
  • qua eos hortatus est: proposizione relativa, con "qua" che introduce il discorso diretto, e "hortatus est" (verbo deponente) al perfetto, "li esortò".

Se hai bisogno di ulteriori dettagli o di altre versioni latine, fammi sapere!