latino - costruzione personale dei verbi narrandi
I verbi che indicano "narrare", "raccontare", "dire", "riferire, "tramandare, ecc. (narro, dico, fero, trado, perhibeo e così via) presentano in latino una tipica costruzione personale; il verbo è alla forma passiva (soggetto la persona di cui si narra) seguito dall'infinito ( infinito con il nominativo). L'italiano preferisce invece una costruzione impersonale :
Caesar venturus esse dicitur
si dice che Cesare stia per arrivare
litterae a Phoenicibus repertae dictuntur
si dice che le lettere dell'alfabeto siano state inventate dai Fenici
Le espressioni che più di frequente si incontrano sono perhibeor "si dice che io"; audior "si sente dire che io " ; existimor, putor, habeor, credor, iudicor, "si ritiene che io "ecc.
Tali verbi presentano una costruzione affine a quella italiana cioè la 3° persona singolare seguita dall'infinito con l'accusativo (cosiddetta costruzione impersonale) in realtà il soggetto è costituito dalla preposizione infinitiva):
a) nelle forme perifrastiche (tempi del perfetto e perifrastica passiva):
(Haec) Isocratem dixisse traditum est
E' stato tramandato che Isocrate abbia detto tali cose
Negandum est esse deos
si deve negare che esistano gli dei
b) quando sono accompagnati da verbi servili
dici potest magistratum legem esse loquentem
Si può affermare che il magistrato è la legge che parla
c) nelle proposizioni incidentali :
socii ut traditur auzilio venire nolebant
Gli alleati come si tramanda non volevano venire in aiuto
Non mancano tuttavia incertezze ed oscillazioni: può trovarsi un uso impersonale al presente come pure uno personale al perfetto nello stesso Cicerone
Verri dicitur habere eum perbona toreumata
Vien riferito a Verre che quello possiede vasi cesellati di ottima fattura