latino - il verbo
La coniugazione del verbo latino è il risultato di una complessa vicenda storica che ha come punto di partenza al solito il remoto sistema indoeuropeo da quello il verbo latino si è non poco distaccato assai di più per esempio del verbo greco.
Di questa complessa evoluzione tuttavia renderemo conto solo qua e là a proposito dei fenomeni più significativi
L'ASPETTO VERBALE
Noi siamo abituati a collocare ogni avvenimento in una successione cronologica che rispetto al momento in cui si parla si segmenta in tre parti : passato, presente, futuro. Non sempre avveniva per l'uomo primitivo il quale aveva intuizione assai vaga e imprecisa per esempio del futuro: non per nulla il futuro latino non deriva direttamente dall'indoeuropeo ma da antichi congiuntivi ( dicam = io dirò - che io dica) o da perifrasi (ama-bo).
L'uomo primitivo aveva del tempo un'intuizione non astratta ma concreta ne coglieva la durata, la caratteristica di flusso continuo entro cui egli stesso si sentiva immerso. Un'azione pertanto non veniva sentita come posta in un prima o in un dopo ma come caratterizzata rispetto alla sua durata.
Aspetto del verbo è appunto la definizione del processo verbale (o azione) rispetto alla durata.
Rispetto alla durata un processo verbale può essere compiuto o incompiuto.
E' incompiuto (infectum) quando si mostra un'azione in via di svolgimento (vivit = sta vivendo ) è è compiuto (perfectum) quando si mostra l'azione come giunta al suo compimento (vixit = ha fatto l'azione di vivere, ha finito di vivere e quindi è morto si ricordi il famoso avvio manzoniano
Ei fu).
COME E' NATA LA CONIUGAZIONE
In origine di due aspetti di uno stesso processo verbale erano indicati da due diversi temi il tema dell'infectum (presente) e quello del perfectum (passato ) : un esempio significativo ci viene offerto dal verbo esse "essere" che ne presente ha il tema (e) s - ed al perfetto il tema fu-.
Ciascuno di questi temi disponeva almeno dell'indicativo in tre tempi indicanti ciscuno la contemporaneità, l'anteriorità e la posteriorità.
Con il passare del secoli il verbo latino a differenza di quello greco ha perso l'opposizione aspettuale dei due temi: il tema dell'infectum ha mantenuto il suo valore, mentre quello del perfectum ha perso ogni connotazione aspettuale e ne ha assunta una cronologica indicando così il passato, sia in senso assoluto ( in frase cioè subordinata rispetto al verbo della sovraordinata.
I due temi prima indipendenti l'uno dall'altro hanno così subito una graduale fusione (coniugatio ) da cui è nata la coniugazione verbale quale compare in età storica.
Nel verbo latino storicamente attestato si distinguono :
la funzione
diàtesi o forma
modo
tempo
persona
numero
FUNZIONE
Può essere transitiva o intransitiva come in italiano.
Anche in latino il verbo può avere funzione ora transitiva ora intransitiva, con differenza, naturalmente, di significato, che può emergere solo da un'attenta considerazione del testo e da una scrupolosa consultazione del vocabolario.
DIA'TESI O FORMA
Può esser attiva passiva o media (o deponente).
La diàtesi attiva e passiva corrispondono sostanzialmente all'italiano : in quella attiva il soggetto agisce in quella passiva il soggetto subisce il processo verbale
laudo = io lodo laudor = io vengo lodato
La diàtesi passiva è espressa in latino mediante un sistema di desinenza oppure mediante perifrasi (participio perfetto del verbo + una voce del verbo esse).
La forma sintetica è propria del presente e dei tempi da esso derivati :
laudo = lodo laudor = sono lodato
ludabam = lodavo laudabar = ero lodato
laudare = lodare laudari = essere lodato
mentre nella perifrastica è propria del perfetto e dei tempi da esso derivati
laudavi = lodai laudatus sum
laudaveram = avevo lodato laudatus eram
laudvisse = aver lodato laudatum ess = essere stato lodato
nonché dall'infinito futuro (attivo e passivo )
scio nos laudaturos ess so che loderemo
scio nos laudatum iri so che saremo lodati
La Diatesi media detta anche deponente è propria di alcuni verbi che si coniugano solo al passivo ma indicano azione che il soggetto compie anziché subire : nel compierla però partecipa ad essa con un suo particolare motivo di interesse. Si pensi per esempio alla differenza che esiste in italiano fra leggo il giornale e mi leggo il giornale.
I verbi medi latini si rendono in italiano con le forme riflessive
vescor = mi nutro
utor = mi servo
o con forme semplicemente attive
sequor = seguo
hortor = esorto
Dalla diàtesi media è bene distinguerne una medio passiva propria di verbi transitivi aventi pertanto regolarmente diàtesi attiva e passiva
cingo = cingo
cingor = sono cinto
cingor = mi cingo (medio- passivo)
Il medio passivo si rende in italiano con forme riflessive
MODO
Indica il punto di vista da cui il parlante guarda e giudica il processo verbale
in latino ci sono modi finiti o infiniti cioè determinati o indeterminati
finiti indicativo
congiuntivo
modi imperativo
infiniti infinito
participio
gerundivo
gerundio
supino