latino - i modi del verbo
MODI FINITI
INDICATIVO
E' il modo dell'obbiettività della costatazione che un fatto è o non è che una condizione o un modo di essere esiste oppure non esiste
legis = tu leggi
legeris = tu vieni a letto
laudamos = noi lodiamo
CONGIUNTIVO
E' il modo della soggettività presenta un processo verbale come desiderato ipotizzato condizionato eventuale
legas = che tu legga tu leggeresti tu potresti leggere
laudemus = che noi lodiamo noi loderemo noi potremmo lodare
legaris = che noi siamo lodati noi potremmo essere lodati
IMPERATIVO
Esprime un ordine un comando di compiere l'azione è per il verbo ciò che il vocativo è per il nome tanto è vero che è rappresentato nella 2° persona singola dal puro tema verbale (per i verbi di forma attiva)
ama = ama
audi = ascolta
Visto che l'imperativo esprime il comando di compiere l'azione è evidente che non sarà usato nella forma passiva.
Lo è invece in quella media da hortor = hortare esorta; hortamini esortate
CONDIZIONALE
Al latino era ignoto questo modo verbale. L'azione condizionata dal versificarsi di una certa ipotesi era espressa con i 4 tempi del congiuntivo distinguendo non solo il tempo di essa ma anche la possibilità o impossibilità che essa si verificasse o si fosse verificata.
Si dicas hoc erres se tu dici ciò sbaglieresti ( e non so se lo dirai )
si diceres hoc, errares se tu dicessi ciò sbaglieresti ( ma so che non lo dirai )
MODI INFINITI
Si tratta a rigore di parti nominali de verbo
sostantivi verbali infinito
gerundio
supino
aggettivi verbali participio
gerundivo
Si chiamano parti nominali del verbo perché vengono usati in funzione mista di nomi e di verbo.
E' un sostantivo verbale di genere neutro usato in funzione dei nome e di verbo come nome indica il processo verbale in sé l'azione astrattamente intesa
legere dulce est il leggere è cosa dolce
Come verbo esprime l'azione in alcune proposizioni subordinate in tal caso i suoi tre tempi presente perfetto e futuro indicano la contemporaneità l'anteriorità e la posteriorità della subordinata rispetto alla sovraordinata.
Poiché i tempi dell'infinito non hanno un corrispondente italiano unico ma devono tradursi a seconda del contesto
scio te legere/te legi so che leggi / sei letto
scibam te legere / te legi sapevo che leggevi / che venivi letto
Per lo stesso principio l'infinito perfetto indicante anteriorità si rende in italiano con un passasto o con un trapassato
scio te legisse /te lectum ess so che ha letto / che sei stato letto
sciebam te legisse / te lectum sapevo che avevi letto / che eri stato letto
L'infinito futuro infine indicante la posteriorità diviene in italiano un futuro semplice o un condizionale passato
scio te lecturum esse / te lectum iri so che leggerai / che sarai letto
sciebam te lecturum ess / te lectum iri sapevo che avresti letto / che saresti stato letto
GERUNDIO
Rappresenta la declinazione dell'infinito in funzione nominale e come tale ricorrente non solo in funzione di soggetto/oggetto ma anche di complemento indiretto
cupiditas legendi desiderio di leggere
dat utilis legendo utile a leggere
acc aptus ad legendum adatto a leggere
abl in legendo nel leggere
nei casi diretti si usa l'infinito (è inteso infatti come sost. neutro )
legere pulchrum est leggere è bello
cupio legere desidero leggere
SUPINO
E' un sostantivo verbale che si è irrigidito in due soli casi acc. in um e dat in u entrambi con valore finale rispettivamente attivo e passivo
venio visum vengo a vedere (supino attivo )
dulce visu dolce a vedersi (supino passivo )
PARTICIPIO
Aggettivo che esprime un processo verbale anteriore (part. perfetto) contemporaneo (part. presente) o posteriore ( part futuro) a quello della sovraordinata. Essendo aggettivo è sempre concordato in genere numero e caso con il suo soggetto ( che a sua volta può essere soggetto o complemento della sovraordinata)
laudo pueros legentes lodo i fanciulli che leggono
laudavi pueros legentes lodai i fanciuli che leggevano
laudo puero lecuros lodo i fanciulli che leggeranno
laudavi pueros lecturos lodai i fanciulli che avrebbero letto
laudo poemata lecta lodo le poesie che sono state lette
laudavi poemata lecta lodai le poesie che erano state lette
Dagli esempi presentati appare chiaro che il participio presente e quello futuro hanno diatesi attiva mentre quello perfetto ha diatesi passiva ( a meno che non si tratti di verbi medi il cui participio perfetto ha ovviamente significato attivo)
PERIFRASTICA ATTIVA
Il participio futuro compare spesso in perifrasi costituita da una voce del verbo esse "essere" tale costrutto esprime in genere futuro imminente l'intenzione la disposizione d'animo a compiere una certa azione.
In italiano si rende con varie perifrasi il tempo delle quali si desume dal tempo de verbo esse
lecturus sum sto per leggere
lecturi eramus stavamo per leggere
GERUNDIVO
E' un aggettivo verbale esprimente concetto di necessità
libri legendi libri da leggersi
PERIFRASTICA PASSIVA
Il gerundivo unito con il verbo esse costituisce una perifrasi che esprime necessità il bisogno il dovre che il soggetto subisca una certa azione la perifrasi può essere resa in italiano in vari modi.
Il tempo del processo verbale si desume da quello del verbo esse
veritas amanda est la verità è da amarsi
trattandosi di un processo passivo può nascere la necessità di esprimere anche l'agente in tal caso il latino si serve del dativo d'agente
nobis veritas amanda est la verità è da amarsi da noi
La perifrastica passiva si trova anche con verbi intransitivi in tal caso non essendoci un soggetto che debba subire l'azione la costruzione sarà impersonale e quindi neutro singolare
currendum est si deve correre
l'agente se c'è è sempre al dativo
nobis currendum era noi dovevamo correre
Qualora il verbo richieda il suo compl al dativo la perifrastica passiva richiede l'agente con a/ab e l'ablativo per evitare equivoci
a me invidendum est tibi io devo invidiarti
tibi è complemento di invideo invidio
Molto spesso il gerundivo viene usato senza riferimento all'idea della necessità ma semplicemente in sostituzione del gerundio ciò avviene quando il gerundivo sia seguito da un suo compl oggetto
cupiditas legendi libros desiderio di leggere i libri
In tal caso l'oggetto viene attirato nel caso del gerundio ma il gerundio diviene gerundivo cioè da sostantivo diviene aggettivo per potersi accordare con il compl oggetto da esso dipendente in italiano si traduce sempre usando l'infinito
in legibus scribendis nello scrivere le leggi