latino - determinativi
Sono presentati da is e dai suoi composti idem ed ipse possono essere usati al solito in funzione di pronome o di aggettivo
is ea id colui colei ciò
caso singolare plurale
maschile femminile neutro maschile femminile neutro
nom is ea id ii eae ea
gen eius eius eius eorum earum eorum
dat ei ei ei eis eis eis
acc eum eam id eos eas ea
abl eo ea eo eis eis eis
idem eadem idem il medesimo l'identico
caso singolare plurale
maschile femminile neutro maschile femminile neutro
nom idem eadem idem iidem eaedem eadem
gen eiusdem eiusdem eiusdem eorundem earundem eorundem
dat eidem eidem eidem iisdem iisdem iisdem
acc eundem eandem idem iisdem iisdem iisdem
ipse ipsa ipsum lo stesso proprio quello
caso singolare plurale
maschile femminile neutro maschile femminile plurale
nom ipse ipsa ipsum ipsi ipsae ipsa
gen ipsius ipsius ipsius ipsorum ipsarum ipsorum
dat ipsi ipsi ipsi ipsis ipsis ipsis
acc ipsum ipsam ipsum ipsos ipsas ipsa
abl ipso ipsa ipso ipsis ipsis ipsis
Osservazioni
is è anaforico serve a rinviare ad un altro termine del contesto (spesso ad un pronome relativo )
Is ed ille vengono generalmente tradotti in italiano con quello tuttavia la loro differenza non è lieve : is istituisce un rapporto fra due termini ille invece colloca il termine cui si riferisce in un preciso punto della realtà o del pensiero.
Is può significare anche "tale" " di tale natura" specialmente come antecedente di proposizione consecutiva
Iis verbis locutus est ut ominbus suaserit
parlò con parole tali che convinse tutti
il nesso et is (oppure isque) vale "e per di più"
idem serve a dichiarare un'identità tra due termini (medesimo identico stesso )
idem solo o con la congiunzione copulativa (et atque -qeu) ha lo stesso valore intensivo del nesso et is (isque)
Ipse può valere come pronome di 3° persona enfatico
ipse dixit l'ha detto lui
Spesso ipse appare in nessi con pronomi personali o riflessivi complementi se ipse in tali casi è concordato col soggetto esprime opposizione ad esso se è concordato con il pronome esprime opposizione al complemento
mercoledì 1 novembre 2017
martedì 24 ottobre 2017
latino - dimostrativi
latino - dimostrativi
Possono essere usati in funzione di pronome o di aggettivo a seconda sostituiscano il nome o lo accompagnino determinandolo : indicano persone o cose e possono essere <
di 1° persona ( vicino a chi parla) hic questo
di 2° persona (vicino a chi ascolta) iste codesto
di 3° persona (lontano da entrambi ) ille quello
hic haec hoc
caso singolare plurale
masch femm neutro masch femm neutro
nom hic haec hoc hi hae haec
gen huius huius huius horum harum horum
dat huic huic huic hos has haec
acc hunc hanc hoc his his his
abl hoc hac hoc his his his
histe ista istud
caso singolare plurale
masch femm neutro masch femm neutro
nom iste ista istud isti istae ista
gen istius istius istius istorum istarum istorum
dat isti isti isti istis istis istis
acc istum istam istud istos istas ista
abl isto ista isto istis istis istis
ille ella illud
caso singolare plurale
masch femm neutro masch femm neutro
nom illa illae illud illi illae illa
gen illius illius illius illorum illarum illorum
dat illi illam illud illos illas illa
abl illo illa illo illis illis illis
Come avviene con tutti gli aggettivi nei casi diretti in neutro può tradursi in italiano con l'aggettivo unito al sostantivo cosa
hoc ciò questa cosa
istud codesto codesta cosa
illud quello quella cosa
haec queste cose
ista codeste cose
illa quelle cose
Nei casi diretti per lo più anche in latino compare il sostantivo res his rebus per queste cose illarum rerum di quelle cose ecc,
Non mancano tuttavia casi in cui il neutro è usato in funzione sostantivata anche al genitivo dativo o ablativo
hic ille si usano in opposizione fra loro per riferirsi a due concetti nominati in precedenza
hic di solico fa riferimento al più vicino e ille al più lontano (talora tuttavia il rapporto può invertirsi )
hic iste possono avere sfumature spregiative mentre ille assume spesso valore enfatico (posposto)
vos his testimoniis credatis ?
e voi potreste credere a tali testimoni
Illud determinato da un genitivo o da un aggettivo tratto da nome proprio può significare il detto la frase e simili
vetus illud Catonis
Il vecchio detto Catone
Ille spesso ha il valore dell'articolo determinato italiano
Scaevola ille augur
scevola l'augure
Possono essere usati in funzione di pronome o di aggettivo a seconda sostituiscano il nome o lo accompagnino determinandolo : indicano persone o cose e possono essere <
di 1° persona ( vicino a chi parla) hic questo
di 2° persona (vicino a chi ascolta) iste codesto
di 3° persona (lontano da entrambi ) ille quello
hic haec hoc
caso singolare plurale
masch femm neutro masch femm neutro
nom hic haec hoc hi hae haec
gen huius huius huius horum harum horum
dat huic huic huic hos has haec
acc hunc hanc hoc his his his
abl hoc hac hoc his his his
histe ista istud
caso singolare plurale
masch femm neutro masch femm neutro
nom iste ista istud isti istae ista
gen istius istius istius istorum istarum istorum
dat isti isti isti istis istis istis
acc istum istam istud istos istas ista
abl isto ista isto istis istis istis
ille ella illud
caso singolare plurale
masch femm neutro masch femm neutro
nom illa illae illud illi illae illa
gen illius illius illius illorum illarum illorum
dat illi illam illud illos illas illa
abl illo illa illo illis illis illis
Come avviene con tutti gli aggettivi nei casi diretti in neutro può tradursi in italiano con l'aggettivo unito al sostantivo cosa
hoc ciò questa cosa
istud codesto codesta cosa
illud quello quella cosa
haec queste cose
ista codeste cose
illa quelle cose
Nei casi diretti per lo più anche in latino compare il sostantivo res his rebus per queste cose illarum rerum di quelle cose ecc,
Non mancano tuttavia casi in cui il neutro è usato in funzione sostantivata anche al genitivo dativo o ablativo
hic ille si usano in opposizione fra loro per riferirsi a due concetti nominati in precedenza
hic di solico fa riferimento al più vicino e ille al più lontano (talora tuttavia il rapporto può invertirsi )
hic iste possono avere sfumature spregiative mentre ille assume spesso valore enfatico (posposto)
vos his testimoniis credatis ?
e voi potreste credere a tali testimoni
Illud determinato da un genitivo o da un aggettivo tratto da nome proprio può significare il detto la frase e simili
vetus illud Catonis
Il vecchio detto Catone
Ille spesso ha il valore dell'articolo determinato italiano
Scaevola ille augur
scevola l'augure
venerdì 25 agosto 2017
latino - comparativi e superlativi perifrastici
latino - comparativi e superlativi perifrastici
Gli aggettivi della 1° classe uscenti in - ius -eus -uus ( pius, idoneus, e strenuus) per evitare un fastidioso cumulo interno dei suoni vocalici formano per lo più il comparativo di maggioranza con l'avverbio magis (maggiormente ) ed il superlativo con l'avverbio maxime (assai) oppure con valde, magnopere (grandemente assai parecchio).
pius magis pius maxime pius
idoneus magis idoneus maxime idoneus
strenuus magis strenuus maxime strenuus
Non mancano tuttavia forme suffissali per il comparativo (adsiduior da adsiduus oppure strenuior da strenuus) sia più frequentemente per il superlativo ( strenuissimus piussimus).
In aggettivi del tipo iniquus antiquus si ha regolarmente iniquior antiquior ed iniquior ed iniquissimus antiquissimus giacchè la prima u non è fonema autonomo ma parte integrante della labiovelare qu
aggettivi in - er
Gli aggettivi della 1° e della 2° classe che al nominativo singolare maschile escono in - er in seguito a complesse vicende fonetiche formano il superlativo con il suffisso errimus anziché issimus. Il comparativo è regolare.
POSITIVO COMPARATIVO SUPERLATIVO
miser a um miserior ius miserrimus a um
pulcher pulchra um pulchrior ius pulcherrimus a um
acer cris e acrior ius acerrimus a um
Gli aggettivi in -ilis.
Sono regolari anche se mancano di superlativo.
Anche se accanto a svolgimenti normali come quello di nobilis (illustre) nobilior nobilissimus occorre ricordare il caso di sei aggettivi che regolari al comparativo hanno il superlativo in illimus. Essi sono :
facilis e facile facilior us facillimus a um
difficilis e difficile difficilior ius dificillimus a um
similis e simile similior ius simillius a um
dissimilis e dissimile dissimilior ius dissimillius a um
gracilis e gracile gracilior ius gracillius a um
humilis e umile humilior ius humillius a um
aggettivi in -àficus -dicus -volus
Gli aggettivi uscenti in - dicus -ficus e volus formano il comparativo ed il superlativo entior e entissimus dal tema dei corrispondenti participi presenti che un tempo erano usati in alternanza coi veri e propri aggettivi
maledicus maledicentior ius maledicentissimus a um
beneficus beneficentior ius beneficentissimus a um
Lo stesso fenomento con i seguenti aggettivi
providus a um (provvido ) providentior providentissimus a um
egenus a um (bisognoso) egentior egentissimus a um
validus a um ( forte ) valentior valentissimus a um
Alcuni aggettivi formano comparativo e superlativo da temi diversi in genere sopravvissuti anche in italiano
bonus melior melius optimus
malus peior peius pessimus
parvus minor minus minimus
multus plus plurimus
o con alterazioni fonetiche
magnus maior maius magis (avverbio) maximus
magis e plus sono diversi
magis= maggiormente e per questo serve nelle forme perifrastiche del comparativo di maggioranza
magis idoneus maggiormente idoneo
plus = più ha valore quantitativo
plus pecuniae più denaro
Gli aggettivi della 1° classe uscenti in - ius -eus -uus ( pius, idoneus, e strenuus) per evitare un fastidioso cumulo interno dei suoni vocalici formano per lo più il comparativo di maggioranza con l'avverbio magis (maggiormente ) ed il superlativo con l'avverbio maxime (assai) oppure con valde, magnopere (grandemente assai parecchio).
pius magis pius maxime pius
idoneus magis idoneus maxime idoneus
strenuus magis strenuus maxime strenuus
Non mancano tuttavia forme suffissali per il comparativo (adsiduior da adsiduus oppure strenuior da strenuus) sia più frequentemente per il superlativo ( strenuissimus piussimus).
In aggettivi del tipo iniquus antiquus si ha regolarmente iniquior antiquior ed iniquior ed iniquissimus antiquissimus giacchè la prima u non è fonema autonomo ma parte integrante della labiovelare qu
aggettivi in - er
Gli aggettivi della 1° e della 2° classe che al nominativo singolare maschile escono in - er in seguito a complesse vicende fonetiche formano il superlativo con il suffisso errimus anziché issimus. Il comparativo è regolare.
POSITIVO COMPARATIVO SUPERLATIVO
miser a um miserior ius miserrimus a um
pulcher pulchra um pulchrior ius pulcherrimus a um
acer cris e acrior ius acerrimus a um
Gli aggettivi in -ilis.
Sono regolari anche se mancano di superlativo.
Anche se accanto a svolgimenti normali come quello di nobilis (illustre) nobilior nobilissimus occorre ricordare il caso di sei aggettivi che regolari al comparativo hanno il superlativo in illimus. Essi sono :
facilis e facile facilior us facillimus a um
difficilis e difficile difficilior ius dificillimus a um
similis e simile similior ius simillius a um
dissimilis e dissimile dissimilior ius dissimillius a um
gracilis e gracile gracilior ius gracillius a um
humilis e umile humilior ius humillius a um
aggettivi in -àficus -dicus -volus
Gli aggettivi uscenti in - dicus -ficus e volus formano il comparativo ed il superlativo entior e entissimus dal tema dei corrispondenti participi presenti che un tempo erano usati in alternanza coi veri e propri aggettivi
maledicus maledicentior ius maledicentissimus a um
beneficus beneficentior ius beneficentissimus a um
Lo stesso fenomento con i seguenti aggettivi
providus a um (provvido ) providentior providentissimus a um
egenus a um (bisognoso) egentior egentissimus a um
validus a um ( forte ) valentior valentissimus a um
Alcuni aggettivi formano comparativo e superlativo da temi diversi in genere sopravvissuti anche in italiano
bonus melior melius optimus
malus peior peius pessimus
parvus minor minus minimus
multus plus plurimus
o con alterazioni fonetiche
magnus maior maius magis (avverbio) maximus
magis e plus sono diversi
magis= maggiormente e per questo serve nelle forme perifrastiche del comparativo di maggioranza
magis idoneus maggiormente idoneo
plus = più ha valore quantitativo
plus pecuniae più denaro
domenica 9 luglio 2017
latino - superlativo
latino - superlativo
Il latino a differenza dell'italiano non distingue fra superlativo relativo e superlativo assoluto. Il contesto aiuterà volta per volta a distinguere fra i due valori di solito il superlativo relativo è determinata dal complemento partitivo.
Tranne casi particolari il superlativo latino ha forma suffissale esso è infatti ottenuto aggiungendo issim al radicale dell'aggettivo sia di 1a che di 2a classe.
Al suffisso si aggiungono poi le uscite -us -a -um della 1a classe :
altus a um alti altissumus a um
velox velocis velocissimus a um
In latino il complemento partitivo si trova espresso :
1) al genitivo
2) all'ablativo preceduto da ex e e talvolta anche da de o in
3) all'accusativo preceduto da inter o
Horum omnium fortissimmi sunt Belgae
Di tutti questi i più valorosi sono i Belgi
Ex iis novissimus
l'ultimo di loro
longe = di gran lunga
facile = senza dubbio senza esitazione
vel = anche perfino addirittura
quam = il più possibile
mediante l'aggettivo unus a um senza confronto unico
oppure mediante la locuzione quam qui maxime quant'altri mai in correlazione con sic tam ita.
Il latino a differenza dell'italiano non distingue fra superlativo relativo e superlativo assoluto. Il contesto aiuterà volta per volta a distinguere fra i due valori di solito il superlativo relativo è determinata dal complemento partitivo.
Tranne casi particolari il superlativo latino ha forma suffissale esso è infatti ottenuto aggiungendo issim al radicale dell'aggettivo sia di 1a che di 2a classe.
Al suffisso si aggiungono poi le uscite -us -a -um della 1a classe :
altus a um alti altissumus a um
velox velocis velocissimus a um
complemento partitivo
Indica la molteplicità entro cui emerge la qualità rappresentata dall'aggettivo al grado superlativo relativo : "il migliore della classe"In latino il complemento partitivo si trova espresso :
1) al genitivo
2) all'ablativo preceduto da ex e e talvolta anche da de o in
3) all'accusativo preceduto da inter o
Horum omnium fortissimmi sunt Belgae
Di tutti questi i più valorosi sono i Belgi
Ex iis novissimus
l'ultimo di loro
rafforzativo del superlativo
Anche il superlativo come il comparativo può essere rafforzato mediante avverbi qualilonge = di gran lunga
facile = senza dubbio senza esitazione
vel = anche perfino addirittura
quam = il più possibile
mediante l'aggettivo unus a um senza confronto unico
oppure mediante la locuzione quam qui maxime quant'altri mai in correlazione con sic tam ita.
lunedì 5 giugno 2017
latino - comparativi particolari
latino - comparativi particolari
COMPARATIVO DI INTENSITA'
E' frequente trovare negli autori comparativi di maggioranza di aggettivi o avverbi non seguiti dal complemento di paragone. In tal caso il comparativo non indica un rapporto fra due entità o fra due qualità ma solamente un valore dell'aggettivo o dell'avverbio più intenso di quello normale.
Tale sfumatura di significato si esprime in italiano con le espressioni "piuttosto" "alquanto" "un po' troppo" :
corpulentior videris sembri piuttosto grasso
In scribendo sum saepe longior nello scrivere sono troppo prolisso
COMPARATIVO RAFFORZATO
Molto spesso il significato di comparativo viene modificato da un avverbio che indica genericamente la misura della comparazione stessa : tali avverbi in latino anziché la normale uscita in -um assumono l'uscita ablativale in -o
Paulo maiora canamus
cantiamo argomenti un po' solenni
ELISSI DEL SECONDO TERMINE DI PARAGONE
Quando il secondo termine di paragone è identico al primo e purchè non sorgano confusioni il latino lo omette in italiano è invece necessario rappresentarlo con un pronome
animi lineamenta pulchriora sunt quam corporis
le fattezze dell'anima sono più belle di quelle del corpo
COMPARATIO COMENDIARIA (PARAGONE ABBREVIATO)
A volte il gusto per l'espressione sintetica spinge l'autore a presentare come secondo termine di un confronto non quello che logicamente è tale ma un suo determinante di solito il complemento che lo specifica e che racchiude l'idea principale :
Hominum nostrorum prudentiam Graecis antepono
antepongo la saggezza dei nostri a quella dei Greci
ATTENZIONE
i seguenti esempi di ablativi di paragone di aggettivi sostantivati con valore avverbiale aequo, iusto, solito, necessario ecc.
stationes solito frequetiores
Posti di controllo più frequenti del solito
Analogo ai precedenti è il caso di sostantivi (opinione, spe ecc.)
Copiae minores spe atque opinione omnium
truppe meno numerose di quanto tutti sperassero e pensassero
Quando il confronto tra due aggettivi o due avverbi implica un'idea di maggioranza
a) se le due qualità esistono effettivamente entrambe sia pure in grado ineguale si ha il comparativo di maggioranza di entrambi gli aggettivi o avverbi :
Pestilentia minacior quam perniciosior
epidemia più minacciosa che dannosa
b) se una qualità esclude l'altra si ha il positivo di entrambi gli aggettivi o avverbi preceduti da magis il secondo da quam
magis metuens quam metuendus
più timoroso che temibile
SPROPOSIZIONE
l'idea della sproposizione fra due realtà è espressa in latino con il comparativo di maggioranza dell'aggettivo o dell'avverbio accompagnato da
1) quam pro e l'ablativo se segue il sostantivo
2) quam e una proposizione al congiuntivo e ut o pronome relativo se segue il verbo
proelium atrocis quam pro numero pugnatium
una battaglia troppo sanguinosa rispetto al numero dei combattenti
clarior res erat quam ut tegi posset
la cosa era troppo evidente perché potesse essere nascosta
COMPARATIVO DI INTENSITA'
E' frequente trovare negli autori comparativi di maggioranza di aggettivi o avverbi non seguiti dal complemento di paragone. In tal caso il comparativo non indica un rapporto fra due entità o fra due qualità ma solamente un valore dell'aggettivo o dell'avverbio più intenso di quello normale.
Tale sfumatura di significato si esprime in italiano con le espressioni "piuttosto" "alquanto" "un po' troppo" :
corpulentior videris sembri piuttosto grasso
In scribendo sum saepe longior nello scrivere sono troppo prolisso
COMPARATIVO RAFFORZATO
Molto spesso il significato di comparativo viene modificato da un avverbio che indica genericamente la misura della comparazione stessa : tali avverbi in latino anziché la normale uscita in -um assumono l'uscita ablativale in -o
Paulo maiora canamus
cantiamo argomenti un po' solenni
ELISSI DEL SECONDO TERMINE DI PARAGONE
Quando il secondo termine di paragone è identico al primo e purchè non sorgano confusioni il latino lo omette in italiano è invece necessario rappresentarlo con un pronome
animi lineamenta pulchriora sunt quam corporis
le fattezze dell'anima sono più belle di quelle del corpo
COMPARATIO COMENDIARIA (PARAGONE ABBREVIATO)
A volte il gusto per l'espressione sintetica spinge l'autore a presentare come secondo termine di un confronto non quello che logicamente è tale ma un suo determinante di solito il complemento che lo specifica e che racchiude l'idea principale :
Hominum nostrorum prudentiam Graecis antepono
antepongo la saggezza dei nostri a quella dei Greci
ATTENZIONE
i seguenti esempi di ablativi di paragone di aggettivi sostantivati con valore avverbiale aequo, iusto, solito, necessario ecc.
stationes solito frequetiores
Posti di controllo più frequenti del solito
Analogo ai precedenti è il caso di sostantivi (opinione, spe ecc.)
Copiae minores spe atque opinione omnium
truppe meno numerose di quanto tutti sperassero e pensassero
Quando il confronto tra due aggettivi o due avverbi implica un'idea di maggioranza
a) se le due qualità esistono effettivamente entrambe sia pure in grado ineguale si ha il comparativo di maggioranza di entrambi gli aggettivi o avverbi :
Pestilentia minacior quam perniciosior
epidemia più minacciosa che dannosa
b) se una qualità esclude l'altra si ha il positivo di entrambi gli aggettivi o avverbi preceduti da magis il secondo da quam
magis metuens quam metuendus
più timoroso che temibile
SPROPOSIZIONE
l'idea della sproposizione fra due realtà è espressa in latino con il comparativo di maggioranza dell'aggettivo o dell'avverbio accompagnato da
1) quam pro e l'ablativo se segue il sostantivo
2) quam e una proposizione al congiuntivo e ut o pronome relativo se segue il verbo
proelium atrocis quam pro numero pugnatium
una battaglia troppo sanguinosa rispetto al numero dei combattenti
clarior res erat quam ut tegi posset
la cosa era troppo evidente perché potesse essere nascosta
lunedì 29 maggio 2017
latino - comparativo
latino - comparativo e superlativo
La qualità indicata dagli aggettivi qualificativi o trattandosi di azioni dagli avverbi può essere paragonata con altre qualità oppure con la stessa qualità posseduta da un altro termine
E' un ragazzo più volenteroso che geniale
agisce più impetuosamente che coraggiosamente
Tu sei più volenteroso di lui .
I due elementi fra i quali si istituisce il confronto si dicono 1° e 2° termine di paragone. Il 1° termine può essere soggetto della proposizione o complemento (diretto o indiretto); il 2° termine è sempre per sua stessa antura un complemento detto appunto complemento di paragone.
Dal confronto che viene insaturato dfra due termini possono derivare tre risultati :
a) Il 1° termine possiede la qualità alla pari con il 2° termine oppure la prima qualità è uguale alla seconda
Antonio è intelligente come Piero.
Antonio è tanto intelligente quanto diligente.
In tal caso si ha un comparativo di uguaglianza.
b) Il 1° termine possiede la qualità in grado inferiore al 2° oppure la prima qualità è inferiore alla seconda
Antonio è meno intelligente che Piero.
Antonio è meno intelligente che diligente
In tal caso si ha un comparativo di minoranza
c) Il 1° termine possiede la qualità in grado maggiore che il 2° oppure la prima qualità supera la seconda
Antoni o è più intelligente di Peiro
Antonio è più intelligente che diligente
In tal caso si ha un comparativo di maggioranza
tam ...... quam (tanto .... quanto )
ita .....ut (cos' ...come
aeque ...... ac (atque) (egualmente .... come) .
atque invece di ac è di norma quando precede una parola iniziante per vocale per gutturale (c k q) o per h e ciò per ragioni eufoniche
tam solidumi quam splendidum nomen
una fama tanto salda quanto illustre
sum tam misericors quam vos
sono incline alla pietà tanto quanto voi
Senex aeque aridus ac pumez
Il vecchio arido come la pomice
Milites non minus fortes quam duces
Soldati non meno valorosi dei comandanti
Nemo illo fuit minus emax
Nessuno fu meno spendaccione di lui
positivo genitivo comparativo di maggioranza
altus a um alt - i altior altius
velox veloc - is velocior velocium
il suffisso ior saldato all'aggettivo crea così il tema che ricorre in tutta la declinazione del comparativo di maggioranza; tale declinazione presenta tre uscite dei nomi col tema in consonante della 3° declinazione e quindi
abl sing in -e
gen plur in - um
nom acc e voc neutro in a
caso singolare plurale
maschile e femm neutro maschile femm neutro
nom altior altius altiores altiora
gen altioris altiorum
dat altiori alterioribus
acc altiorem altius altiores altiora
voc altior altius altiores altiora
abl altiore altioribus
Il secondo termine di paragone o complemento di paragone introdotto da un comparativo di maggioranza si trova espreso con quam ed il caso del primo termine :
Paucis fides carior quam fortuna fuit
a pochi l'onore fu più caro del denaro
oppure ablativo semplice
oratio fluebat dulcior melle
Il discorso fluiva più dolce del miele
tra le due costruzioni non bi è obbligatorio quando il primo termine è in un caso indiretto oppure quando il secondo termine è un verbo o una preposizione intera.
L'ablativo semplice si incontra particolarmente quando la frase è negativa e quando il secondo termine stesso è costituito da un pronome relativo.
La qualità indicata dagli aggettivi qualificativi o trattandosi di azioni dagli avverbi può essere paragonata con altre qualità oppure con la stessa qualità posseduta da un altro termine
E' un ragazzo più volenteroso che geniale
agisce più impetuosamente che coraggiosamente
Tu sei più volenteroso di lui .
I due elementi fra i quali si istituisce il confronto si dicono 1° e 2° termine di paragone. Il 1° termine può essere soggetto della proposizione o complemento (diretto o indiretto); il 2° termine è sempre per sua stessa antura un complemento detto appunto complemento di paragone.
Dal confronto che viene insaturato dfra due termini possono derivare tre risultati :
a) Il 1° termine possiede la qualità alla pari con il 2° termine oppure la prima qualità è uguale alla seconda
Antonio è intelligente come Piero.
Antonio è tanto intelligente quanto diligente.
In tal caso si ha un comparativo di uguaglianza.
b) Il 1° termine possiede la qualità in grado inferiore al 2° oppure la prima qualità è inferiore alla seconda
Antonio è meno intelligente che Piero.
Antonio è meno intelligente che diligente
In tal caso si ha un comparativo di minoranza
c) Il 1° termine possiede la qualità in grado maggiore che il 2° oppure la prima qualità supera la seconda
Antoni o è più intelligente di Peiro
Antonio è più intelligente che diligente
In tal caso si ha un comparativo di maggioranza
comparativo di uguaglianza
E' perifrastico in latino come in italiano si ottiene inserendo l'aggettivo positivo fra due avverbi correlativi dei quali il primo dà l'idea dell'uguaglianza il secondo introduce il complemento di paragone che è posto nel caso del primo termine. i più comuni avverbi correlativi per tale comparativo sonotam ...... quam (tanto .... quanto )
ita .....ut (cos' ...come
aeque ...... ac (atque) (egualmente .... come) .
atque invece di ac è di norma quando precede una parola iniziante per vocale per gutturale (c k q) o per h e ciò per ragioni eufoniche
tam solidumi quam splendidum nomen
una fama tanto salda quanto illustre
sum tam misericors quam vos
sono incline alla pietà tanto quanto voi
Senex aeque aridus ac pumez
Il vecchio arido come la pomice
comparativo di minoranza
E' perifrastico in latino come in italiano; si ottiene premettendo all'aggettivo al grado positivo l'avv: minus, Se esiste un secondo termine di paragone esso viene introdotto da quam, ac ( atque) (=che) e posto nello stesso caso del primo oppure si presenta all'ablativo sempliceMilites non minus fortes quam duces
Soldati non meno valorosi dei comandanti
Nemo illo fuit minus emax
Nessuno fu meno spendaccione di lui
comparativo di maggioranza
Tranne qualche caso in latino ha forma suffissale. Si forma aggiungendo al radicale dell'aggettivo il suffisso - ior ( per il maschile e il femminile) e ius (per il neutro). Si ricordi che il radicale (o tema si riconosce facilmente togliendo la desinenza del genitivo sinolarepositivo genitivo comparativo di maggioranza
altus a um alt - i altior altius
velox veloc - is velocior velocium
il suffisso ior saldato all'aggettivo crea così il tema che ricorre in tutta la declinazione del comparativo di maggioranza; tale declinazione presenta tre uscite dei nomi col tema in consonante della 3° declinazione e quindi
abl sing in -e
gen plur in - um
nom acc e voc neutro in a
caso singolare plurale
maschile e femm neutro maschile femm neutro
nom altior altius altiores altiora
gen altioris altiorum
dat altiori alterioribus
acc altiorem altius altiores altiora
voc altior altius altiores altiora
abl altiore altioribus
Il secondo termine di paragone o complemento di paragone introdotto da un comparativo di maggioranza si trova espreso con quam ed il caso del primo termine :
Paucis fides carior quam fortuna fuit
a pochi l'onore fu più caro del denaro
oppure ablativo semplice
oratio fluebat dulcior melle
Il discorso fluiva più dolce del miele
tra le due costruzioni non bi è obbligatorio quando il primo termine è in un caso indiretto oppure quando il secondo termine è un verbo o una preposizione intera.
L'ablativo semplice si incontra particolarmente quando la frase è negativa e quando il secondo termine stesso è costituito da un pronome relativo.
mercoledì 24 maggio 2017
il verbo in latino
il verbo latino
La coniugazione del verbo latino è i risultato di una vicenda storica che ha come punto di partenza al solito il remoto sistema indoeuropeo da quello il verbo latino si e non poco distaccato assai più per esempio del verbo greco.
la forma verbale di solito può essere passato presente e futuro. Il futuro però in latino deriva da antichi congiuntivi o da perifrasi.
Aspetto del verbo è appunto la definizione del processo verbale rispetto alla durata.
Rispetto alla durata un processo verbale può essere compiuto o incompiuto.
E' incompiuto infectum quando si mostra l'azione in via di svolgimento "sta vivendo"
E' compiuto perfectum, quando si mostra l'azione come giunta al suo compimento " ha fatto l'azione di vivere" "ha finito di vivere"
COME E' NATA LA CONIUGAZIONE
In origine i due aspetti di uno stesso processo verbale erano indicati con due diversi temi il tema dell'infectum presente e quello del perfectum passato. Un esempio ci viene dal verbo esse essere che ne presente ha i tema (e)s ed al perfetto il tema fu.
Ciascuno di questi temi disponeva almeno dell'indicativo di tre tempi indicanti la contemporaneità, l'anteriorità e la posteriorità.
Con il passare dei secoli il verbo latino a differenza di quello gracoha perso l'opposizione aspettuale dei due temi il tema dell'infectum ha mantenuto il suo valore mentre quello del perfectum ha perso ogni connotazione aspettuale e ne ha assunta una cronologica indicando così il passato, sia in senso assoluto (in frase subordinata rispetto al verbo della sovraordinata).
I due temi prima indipendenti l'uno dall'altro hanno cisì subito una graduale fusione da cui è nata la coniugazione verbale.
Nel tempo latino storicamente attestato si distinguono :
funzione
diàtesi o forma
modo
tempo
persona
numero
La coniugazione del verbo latino è i risultato di una vicenda storica che ha come punto di partenza al solito il remoto sistema indoeuropeo da quello il verbo latino si e non poco distaccato assai più per esempio del verbo greco.
la forma verbale di solito può essere passato presente e futuro. Il futuro però in latino deriva da antichi congiuntivi o da perifrasi.
Aspetto del verbo è appunto la definizione del processo verbale rispetto alla durata.
Rispetto alla durata un processo verbale può essere compiuto o incompiuto.
E' incompiuto infectum quando si mostra l'azione in via di svolgimento "sta vivendo"
E' compiuto perfectum, quando si mostra l'azione come giunta al suo compimento " ha fatto l'azione di vivere" "ha finito di vivere"
COME E' NATA LA CONIUGAZIONE
In origine i due aspetti di uno stesso processo verbale erano indicati con due diversi temi il tema dell'infectum presente e quello del perfectum passato. Un esempio ci viene dal verbo esse essere che ne presente ha i tema (e)s ed al perfetto il tema fu.
Ciascuno di questi temi disponeva almeno dell'indicativo di tre tempi indicanti la contemporaneità, l'anteriorità e la posteriorità.
Con il passare dei secoli il verbo latino a differenza di quello gracoha perso l'opposizione aspettuale dei due temi il tema dell'infectum ha mantenuto il suo valore mentre quello del perfectum ha perso ogni connotazione aspettuale e ne ha assunta una cronologica indicando così il passato, sia in senso assoluto (in frase subordinata rispetto al verbo della sovraordinata).
I due temi prima indipendenti l'uno dall'altro hanno cisì subito una graduale fusione da cui è nata la coniugazione verbale.
Nel tempo latino storicamente attestato si distinguono :
funzione
diàtesi o forma
modo
tempo
persona
numero
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