latino - comparativi e superlativi perifrastici
Gli aggettivi della 1° classe uscenti in - ius -eus -uus ( pius, idoneus, e strenuus) per evitare un fastidioso cumulo interno dei suoni vocalici formano per lo più il comparativo di maggioranza con l'avverbio magis (maggiormente ) ed il superlativo con l'avverbio maxime (assai) oppure con valde, magnopere (grandemente assai parecchio).
pius magis pius maxime pius
idoneus magis idoneus maxime idoneus
strenuus magis strenuus maxime strenuus
Non mancano tuttavia forme suffissali per il comparativo (adsiduior da adsiduus oppure strenuior da strenuus) sia più frequentemente per il superlativo ( strenuissimus piussimus).
In aggettivi del tipo iniquus antiquus si ha regolarmente iniquior antiquior ed iniquior ed iniquissimus antiquissimus giacchè la prima u non è fonema autonomo ma parte integrante della labiovelare qu
aggettivi in - er
Gli aggettivi della 1° e della 2° classe che al nominativo singolare maschile escono in - er in seguito a complesse vicende fonetiche formano il superlativo con il suffisso errimus anziché issimus. Il comparativo è regolare.
POSITIVO COMPARATIVO SUPERLATIVO
miser a um miserior ius miserrimus a um
pulcher pulchra um pulchrior ius pulcherrimus a um
acer cris e acrior ius acerrimus a um
Gli aggettivi in -ilis.
Sono regolari anche se mancano di superlativo.
Anche se accanto a svolgimenti normali come quello di nobilis (illustre) nobilior nobilissimus occorre ricordare il caso di sei aggettivi che regolari al comparativo hanno il superlativo in illimus. Essi sono :
facilis e facile facilior us facillimus a um
difficilis e difficile difficilior ius dificillimus a um
similis e simile similior ius simillius a um
dissimilis e dissimile dissimilior ius dissimillius a um
gracilis e gracile gracilior ius gracillius a um
humilis e umile humilior ius humillius a um
aggettivi in -àficus -dicus -volus
Gli aggettivi uscenti in - dicus -ficus e volus formano il comparativo ed il superlativo entior e entissimus dal tema dei corrispondenti participi presenti che un tempo erano usati in alternanza coi veri e propri aggettivi
maledicus maledicentior ius maledicentissimus a um
beneficus beneficentior ius beneficentissimus a um
Lo stesso fenomento con i seguenti aggettivi
providus a um (provvido ) providentior providentissimus a um
egenus a um (bisognoso) egentior egentissimus a um
validus a um ( forte ) valentior valentissimus a um
Alcuni aggettivi formano comparativo e superlativo da temi diversi in genere sopravvissuti anche in italiano
bonus melior melius optimus
malus peior peius pessimus
parvus minor minus minimus
multus plus plurimus
o con alterazioni fonetiche
magnus maior maius magis (avverbio) maximus
magis e plus sono diversi
magis= maggiormente e per questo serve nelle forme perifrastiche del comparativo di maggioranza
magis idoneus maggiormente idoneo
plus = più ha valore quantitativo
plus pecuniae più denaro
venerdì 25 agosto 2017
domenica 9 luglio 2017
latino - superlativo
latino - superlativo
Il latino a differenza dell'italiano non distingue fra superlativo relativo e superlativo assoluto. Il contesto aiuterà volta per volta a distinguere fra i due valori di solito il superlativo relativo è determinata dal complemento partitivo.
Tranne casi particolari il superlativo latino ha forma suffissale esso è infatti ottenuto aggiungendo issim al radicale dell'aggettivo sia di 1a che di 2a classe.
Al suffisso si aggiungono poi le uscite -us -a -um della 1a classe :
altus a um alti altissumus a um
velox velocis velocissimus a um
In latino il complemento partitivo si trova espresso :
1) al genitivo
2) all'ablativo preceduto da ex e e talvolta anche da de o in
3) all'accusativo preceduto da inter o
Horum omnium fortissimmi sunt Belgae
Di tutti questi i più valorosi sono i Belgi
Ex iis novissimus
l'ultimo di loro
longe = di gran lunga
facile = senza dubbio senza esitazione
vel = anche perfino addirittura
quam = il più possibile
mediante l'aggettivo unus a um senza confronto unico
oppure mediante la locuzione quam qui maxime quant'altri mai in correlazione con sic tam ita.
Il latino a differenza dell'italiano non distingue fra superlativo relativo e superlativo assoluto. Il contesto aiuterà volta per volta a distinguere fra i due valori di solito il superlativo relativo è determinata dal complemento partitivo.
Tranne casi particolari il superlativo latino ha forma suffissale esso è infatti ottenuto aggiungendo issim al radicale dell'aggettivo sia di 1a che di 2a classe.
Al suffisso si aggiungono poi le uscite -us -a -um della 1a classe :
altus a um alti altissumus a um
velox velocis velocissimus a um
complemento partitivo
Indica la molteplicità entro cui emerge la qualità rappresentata dall'aggettivo al grado superlativo relativo : "il migliore della classe"In latino il complemento partitivo si trova espresso :
1) al genitivo
2) all'ablativo preceduto da ex e e talvolta anche da de o in
3) all'accusativo preceduto da inter o
Horum omnium fortissimmi sunt Belgae
Di tutti questi i più valorosi sono i Belgi
Ex iis novissimus
l'ultimo di loro
rafforzativo del superlativo
Anche il superlativo come il comparativo può essere rafforzato mediante avverbi qualilonge = di gran lunga
facile = senza dubbio senza esitazione
vel = anche perfino addirittura
quam = il più possibile
mediante l'aggettivo unus a um senza confronto unico
oppure mediante la locuzione quam qui maxime quant'altri mai in correlazione con sic tam ita.
lunedì 5 giugno 2017
latino - comparativi particolari
latino - comparativi particolari
COMPARATIVO DI INTENSITA'
E' frequente trovare negli autori comparativi di maggioranza di aggettivi o avverbi non seguiti dal complemento di paragone. In tal caso il comparativo non indica un rapporto fra due entità o fra due qualità ma solamente un valore dell'aggettivo o dell'avverbio più intenso di quello normale.
Tale sfumatura di significato si esprime in italiano con le espressioni "piuttosto" "alquanto" "un po' troppo" :
corpulentior videris sembri piuttosto grasso
In scribendo sum saepe longior nello scrivere sono troppo prolisso
COMPARATIVO RAFFORZATO
Molto spesso il significato di comparativo viene modificato da un avverbio che indica genericamente la misura della comparazione stessa : tali avverbi in latino anziché la normale uscita in -um assumono l'uscita ablativale in -o
Paulo maiora canamus
cantiamo argomenti un po' solenni
ELISSI DEL SECONDO TERMINE DI PARAGONE
Quando il secondo termine di paragone è identico al primo e purchè non sorgano confusioni il latino lo omette in italiano è invece necessario rappresentarlo con un pronome
animi lineamenta pulchriora sunt quam corporis
le fattezze dell'anima sono più belle di quelle del corpo
COMPARATIO COMENDIARIA (PARAGONE ABBREVIATO)
A volte il gusto per l'espressione sintetica spinge l'autore a presentare come secondo termine di un confronto non quello che logicamente è tale ma un suo determinante di solito il complemento che lo specifica e che racchiude l'idea principale :
Hominum nostrorum prudentiam Graecis antepono
antepongo la saggezza dei nostri a quella dei Greci
ATTENZIONE
i seguenti esempi di ablativi di paragone di aggettivi sostantivati con valore avverbiale aequo, iusto, solito, necessario ecc.
stationes solito frequetiores
Posti di controllo più frequenti del solito
Analogo ai precedenti è il caso di sostantivi (opinione, spe ecc.)
Copiae minores spe atque opinione omnium
truppe meno numerose di quanto tutti sperassero e pensassero
Quando il confronto tra due aggettivi o due avverbi implica un'idea di maggioranza
a) se le due qualità esistono effettivamente entrambe sia pure in grado ineguale si ha il comparativo di maggioranza di entrambi gli aggettivi o avverbi :
Pestilentia minacior quam perniciosior
epidemia più minacciosa che dannosa
b) se una qualità esclude l'altra si ha il positivo di entrambi gli aggettivi o avverbi preceduti da magis il secondo da quam
magis metuens quam metuendus
più timoroso che temibile
SPROPOSIZIONE
l'idea della sproposizione fra due realtà è espressa in latino con il comparativo di maggioranza dell'aggettivo o dell'avverbio accompagnato da
1) quam pro e l'ablativo se segue il sostantivo
2) quam e una proposizione al congiuntivo e ut o pronome relativo se segue il verbo
proelium atrocis quam pro numero pugnatium
una battaglia troppo sanguinosa rispetto al numero dei combattenti
clarior res erat quam ut tegi posset
la cosa era troppo evidente perché potesse essere nascosta
COMPARATIVO DI INTENSITA'
E' frequente trovare negli autori comparativi di maggioranza di aggettivi o avverbi non seguiti dal complemento di paragone. In tal caso il comparativo non indica un rapporto fra due entità o fra due qualità ma solamente un valore dell'aggettivo o dell'avverbio più intenso di quello normale.
Tale sfumatura di significato si esprime in italiano con le espressioni "piuttosto" "alquanto" "un po' troppo" :
corpulentior videris sembri piuttosto grasso
In scribendo sum saepe longior nello scrivere sono troppo prolisso
COMPARATIVO RAFFORZATO
Molto spesso il significato di comparativo viene modificato da un avverbio che indica genericamente la misura della comparazione stessa : tali avverbi in latino anziché la normale uscita in -um assumono l'uscita ablativale in -o
Paulo maiora canamus
cantiamo argomenti un po' solenni
ELISSI DEL SECONDO TERMINE DI PARAGONE
Quando il secondo termine di paragone è identico al primo e purchè non sorgano confusioni il latino lo omette in italiano è invece necessario rappresentarlo con un pronome
animi lineamenta pulchriora sunt quam corporis
le fattezze dell'anima sono più belle di quelle del corpo
COMPARATIO COMENDIARIA (PARAGONE ABBREVIATO)
A volte il gusto per l'espressione sintetica spinge l'autore a presentare come secondo termine di un confronto non quello che logicamente è tale ma un suo determinante di solito il complemento che lo specifica e che racchiude l'idea principale :
Hominum nostrorum prudentiam Graecis antepono
antepongo la saggezza dei nostri a quella dei Greci
ATTENZIONE
i seguenti esempi di ablativi di paragone di aggettivi sostantivati con valore avverbiale aequo, iusto, solito, necessario ecc.
stationes solito frequetiores
Posti di controllo più frequenti del solito
Analogo ai precedenti è il caso di sostantivi (opinione, spe ecc.)
Copiae minores spe atque opinione omnium
truppe meno numerose di quanto tutti sperassero e pensassero
Quando il confronto tra due aggettivi o due avverbi implica un'idea di maggioranza
a) se le due qualità esistono effettivamente entrambe sia pure in grado ineguale si ha il comparativo di maggioranza di entrambi gli aggettivi o avverbi :
Pestilentia minacior quam perniciosior
epidemia più minacciosa che dannosa
b) se una qualità esclude l'altra si ha il positivo di entrambi gli aggettivi o avverbi preceduti da magis il secondo da quam
magis metuens quam metuendus
più timoroso che temibile
SPROPOSIZIONE
l'idea della sproposizione fra due realtà è espressa in latino con il comparativo di maggioranza dell'aggettivo o dell'avverbio accompagnato da
1) quam pro e l'ablativo se segue il sostantivo
2) quam e una proposizione al congiuntivo e ut o pronome relativo se segue il verbo
proelium atrocis quam pro numero pugnatium
una battaglia troppo sanguinosa rispetto al numero dei combattenti
clarior res erat quam ut tegi posset
la cosa era troppo evidente perché potesse essere nascosta
lunedì 29 maggio 2017
latino - comparativo
latino - comparativo e superlativo
La qualità indicata dagli aggettivi qualificativi o trattandosi di azioni dagli avverbi può essere paragonata con altre qualità oppure con la stessa qualità posseduta da un altro termine
E' un ragazzo più volenteroso che geniale
agisce più impetuosamente che coraggiosamente
Tu sei più volenteroso di lui .
I due elementi fra i quali si istituisce il confronto si dicono 1° e 2° termine di paragone. Il 1° termine può essere soggetto della proposizione o complemento (diretto o indiretto); il 2° termine è sempre per sua stessa antura un complemento detto appunto complemento di paragone.
Dal confronto che viene insaturato dfra due termini possono derivare tre risultati :
a) Il 1° termine possiede la qualità alla pari con il 2° termine oppure la prima qualità è uguale alla seconda
Antonio è intelligente come Piero.
Antonio è tanto intelligente quanto diligente.
In tal caso si ha un comparativo di uguaglianza.
b) Il 1° termine possiede la qualità in grado inferiore al 2° oppure la prima qualità è inferiore alla seconda
Antonio è meno intelligente che Piero.
Antonio è meno intelligente che diligente
In tal caso si ha un comparativo di minoranza
c) Il 1° termine possiede la qualità in grado maggiore che il 2° oppure la prima qualità supera la seconda
Antoni o è più intelligente di Peiro
Antonio è più intelligente che diligente
In tal caso si ha un comparativo di maggioranza
tam ...... quam (tanto .... quanto )
ita .....ut (cos' ...come
aeque ...... ac (atque) (egualmente .... come) .
atque invece di ac è di norma quando precede una parola iniziante per vocale per gutturale (c k q) o per h e ciò per ragioni eufoniche
tam solidumi quam splendidum nomen
una fama tanto salda quanto illustre
sum tam misericors quam vos
sono incline alla pietà tanto quanto voi
Senex aeque aridus ac pumez
Il vecchio arido come la pomice
Milites non minus fortes quam duces
Soldati non meno valorosi dei comandanti
Nemo illo fuit minus emax
Nessuno fu meno spendaccione di lui
positivo genitivo comparativo di maggioranza
altus a um alt - i altior altius
velox veloc - is velocior velocium
il suffisso ior saldato all'aggettivo crea così il tema che ricorre in tutta la declinazione del comparativo di maggioranza; tale declinazione presenta tre uscite dei nomi col tema in consonante della 3° declinazione e quindi
abl sing in -e
gen plur in - um
nom acc e voc neutro in a
caso singolare plurale
maschile e femm neutro maschile femm neutro
nom altior altius altiores altiora
gen altioris altiorum
dat altiori alterioribus
acc altiorem altius altiores altiora
voc altior altius altiores altiora
abl altiore altioribus
Il secondo termine di paragone o complemento di paragone introdotto da un comparativo di maggioranza si trova espreso con quam ed il caso del primo termine :
Paucis fides carior quam fortuna fuit
a pochi l'onore fu più caro del denaro
oppure ablativo semplice
oratio fluebat dulcior melle
Il discorso fluiva più dolce del miele
tra le due costruzioni non bi è obbligatorio quando il primo termine è in un caso indiretto oppure quando il secondo termine è un verbo o una preposizione intera.
L'ablativo semplice si incontra particolarmente quando la frase è negativa e quando il secondo termine stesso è costituito da un pronome relativo.
La qualità indicata dagli aggettivi qualificativi o trattandosi di azioni dagli avverbi può essere paragonata con altre qualità oppure con la stessa qualità posseduta da un altro termine
E' un ragazzo più volenteroso che geniale
agisce più impetuosamente che coraggiosamente
Tu sei più volenteroso di lui .
I due elementi fra i quali si istituisce il confronto si dicono 1° e 2° termine di paragone. Il 1° termine può essere soggetto della proposizione o complemento (diretto o indiretto); il 2° termine è sempre per sua stessa antura un complemento detto appunto complemento di paragone.
Dal confronto che viene insaturato dfra due termini possono derivare tre risultati :
a) Il 1° termine possiede la qualità alla pari con il 2° termine oppure la prima qualità è uguale alla seconda
Antonio è intelligente come Piero.
Antonio è tanto intelligente quanto diligente.
In tal caso si ha un comparativo di uguaglianza.
b) Il 1° termine possiede la qualità in grado inferiore al 2° oppure la prima qualità è inferiore alla seconda
Antonio è meno intelligente che Piero.
Antonio è meno intelligente che diligente
In tal caso si ha un comparativo di minoranza
c) Il 1° termine possiede la qualità in grado maggiore che il 2° oppure la prima qualità supera la seconda
Antoni o è più intelligente di Peiro
Antonio è più intelligente che diligente
In tal caso si ha un comparativo di maggioranza
comparativo di uguaglianza
E' perifrastico in latino come in italiano si ottiene inserendo l'aggettivo positivo fra due avverbi correlativi dei quali il primo dà l'idea dell'uguaglianza il secondo introduce il complemento di paragone che è posto nel caso del primo termine. i più comuni avverbi correlativi per tale comparativo sonotam ...... quam (tanto .... quanto )
ita .....ut (cos' ...come
aeque ...... ac (atque) (egualmente .... come) .
atque invece di ac è di norma quando precede una parola iniziante per vocale per gutturale (c k q) o per h e ciò per ragioni eufoniche
tam solidumi quam splendidum nomen
una fama tanto salda quanto illustre
sum tam misericors quam vos
sono incline alla pietà tanto quanto voi
Senex aeque aridus ac pumez
Il vecchio arido come la pomice
comparativo di minoranza
E' perifrastico in latino come in italiano; si ottiene premettendo all'aggettivo al grado positivo l'avv: minus, Se esiste un secondo termine di paragone esso viene introdotto da quam, ac ( atque) (=che) e posto nello stesso caso del primo oppure si presenta all'ablativo sempliceMilites non minus fortes quam duces
Soldati non meno valorosi dei comandanti
Nemo illo fuit minus emax
Nessuno fu meno spendaccione di lui
comparativo di maggioranza
Tranne qualche caso in latino ha forma suffissale. Si forma aggiungendo al radicale dell'aggettivo il suffisso - ior ( per il maschile e il femminile) e ius (per il neutro). Si ricordi che il radicale (o tema si riconosce facilmente togliendo la desinenza del genitivo sinolarepositivo genitivo comparativo di maggioranza
altus a um alt - i altior altius
velox veloc - is velocior velocium
il suffisso ior saldato all'aggettivo crea così il tema che ricorre in tutta la declinazione del comparativo di maggioranza; tale declinazione presenta tre uscite dei nomi col tema in consonante della 3° declinazione e quindi
abl sing in -e
gen plur in - um
nom acc e voc neutro in a
caso singolare plurale
maschile e femm neutro maschile femm neutro
nom altior altius altiores altiora
gen altioris altiorum
dat altiori alterioribus
acc altiorem altius altiores altiora
voc altior altius altiores altiora
abl altiore altioribus
Il secondo termine di paragone o complemento di paragone introdotto da un comparativo di maggioranza si trova espreso con quam ed il caso del primo termine :
Paucis fides carior quam fortuna fuit
a pochi l'onore fu più caro del denaro
oppure ablativo semplice
oratio fluebat dulcior melle
Il discorso fluiva più dolce del miele
tra le due costruzioni non bi è obbligatorio quando il primo termine è in un caso indiretto oppure quando il secondo termine è un verbo o una preposizione intera.
L'ablativo semplice si incontra particolarmente quando la frase è negativa e quando il secondo termine stesso è costituito da un pronome relativo.
mercoledì 24 maggio 2017
il verbo in latino
il verbo latino
La coniugazione del verbo latino è i risultato di una vicenda storica che ha come punto di partenza al solito il remoto sistema indoeuropeo da quello il verbo latino si e non poco distaccato assai più per esempio del verbo greco.
la forma verbale di solito può essere passato presente e futuro. Il futuro però in latino deriva da antichi congiuntivi o da perifrasi.
Aspetto del verbo è appunto la definizione del processo verbale rispetto alla durata.
Rispetto alla durata un processo verbale può essere compiuto o incompiuto.
E' incompiuto infectum quando si mostra l'azione in via di svolgimento "sta vivendo"
E' compiuto perfectum, quando si mostra l'azione come giunta al suo compimento " ha fatto l'azione di vivere" "ha finito di vivere"
COME E' NATA LA CONIUGAZIONE
In origine i due aspetti di uno stesso processo verbale erano indicati con due diversi temi il tema dell'infectum presente e quello del perfectum passato. Un esempio ci viene dal verbo esse essere che ne presente ha i tema (e)s ed al perfetto il tema fu.
Ciascuno di questi temi disponeva almeno dell'indicativo di tre tempi indicanti la contemporaneità, l'anteriorità e la posteriorità.
Con il passare dei secoli il verbo latino a differenza di quello gracoha perso l'opposizione aspettuale dei due temi il tema dell'infectum ha mantenuto il suo valore mentre quello del perfectum ha perso ogni connotazione aspettuale e ne ha assunta una cronologica indicando così il passato, sia in senso assoluto (in frase subordinata rispetto al verbo della sovraordinata).
I due temi prima indipendenti l'uno dall'altro hanno cisì subito una graduale fusione da cui è nata la coniugazione verbale.
Nel tempo latino storicamente attestato si distinguono :
funzione
diàtesi o forma
modo
tempo
persona
numero
La coniugazione del verbo latino è i risultato di una vicenda storica che ha come punto di partenza al solito il remoto sistema indoeuropeo da quello il verbo latino si e non poco distaccato assai più per esempio del verbo greco.
la forma verbale di solito può essere passato presente e futuro. Il futuro però in latino deriva da antichi congiuntivi o da perifrasi.
Aspetto del verbo è appunto la definizione del processo verbale rispetto alla durata.
Rispetto alla durata un processo verbale può essere compiuto o incompiuto.
E' incompiuto infectum quando si mostra l'azione in via di svolgimento "sta vivendo"
E' compiuto perfectum, quando si mostra l'azione come giunta al suo compimento " ha fatto l'azione di vivere" "ha finito di vivere"
COME E' NATA LA CONIUGAZIONE
In origine i due aspetti di uno stesso processo verbale erano indicati con due diversi temi il tema dell'infectum presente e quello del perfectum passato. Un esempio ci viene dal verbo esse essere che ne presente ha i tema (e)s ed al perfetto il tema fu.
Ciascuno di questi temi disponeva almeno dell'indicativo di tre tempi indicanti la contemporaneità, l'anteriorità e la posteriorità.
Con il passare dei secoli il verbo latino a differenza di quello gracoha perso l'opposizione aspettuale dei due temi il tema dell'infectum ha mantenuto il suo valore mentre quello del perfectum ha perso ogni connotazione aspettuale e ne ha assunta una cronologica indicando così il passato, sia in senso assoluto (in frase subordinata rispetto al verbo della sovraordinata).
I due temi prima indipendenti l'uno dall'altro hanno cisì subito una graduale fusione da cui è nata la coniugazione verbale.
Nel tempo latino storicamente attestato si distinguono :
funzione
diàtesi o forma
modo
tempo
persona
numero
domenica 5 febbraio 2017
latino composti di uter
Dalle interrogativo uter quale dei due si formano i seguenti pronomi e aggettivi indefiniti :
uterque utraque utrumque lui e l'altro tutti e due entrambi.
Latino composti di uter
È un composto di uter-que suffisso con idea distributiva ulterque sta ad utre come quisque sta a quis : genitivo utriusque dativo utique, ecc.
Uterque indefinito distributivo significa propriamente l'uno e l'altro distintamente presi mentre ambo duale significa tutti e due presi insieme.
Uterque compare per lo più in funzione di aggettivo.
Uterque consul l'uno e l'altro console.
Come uter assume funzione pronominale specialmente quando è determinato da altri pronomi
uterque nostrum vestrum eorum n l'uno e l'altro di noi di voi di loro
uter utravis utrumvis qualsivoglia dei due pronomi pronome e aggettivo
uterliet utralibet utrumlibet quale piaccca dei due peronomi pronome aggettivo
alteuter alterutra alterutrum l'uno o l'altro dei due.
Nella declinazione l'elemento alter rimane invariato : gen alterutrius dat alterutri ecc.
Talvolta si preferisce scindere i due componenti che in tal caso sono declinabili entrambi aterius utrius alteri utri ecc.
Anche alteruter può avere funzione di aggettivo.
alterutra Victoria una delle due vittorie
oppure di pronome
alteruter vestrum uno l'altra di voi due
alteruter de filis uno o l'altro di due figli.
a volte alteruter esprime l'idea di reciprocità
ad occidendum alterutrum parati pronti ad uccidersi reciprocamente
neuter neutra neutrum né l'uno né l'altro dei due nessuno dei due punto
è indefinito negativo usato di solito come aggettivo
neuter consul nessuno dei due consoli
in neutra ripa in nessuna delle due rive
ma anche con mio pronome se è determinato da pronomi
neuter Nostrum nessuno di noi due
latino composti uter
uterque utraque utrumque lui e l'altro tutti e due entrambi.
Latino composti di uter
È un composto di uter-que suffisso con idea distributiva ulterque sta ad utre come quisque sta a quis : genitivo utriusque dativo utique, ecc.
Uterque indefinito distributivo significa propriamente l'uno e l'altro distintamente presi mentre ambo duale significa tutti e due presi insieme.
Uterque compare per lo più in funzione di aggettivo.
Uterque consul l'uno e l'altro console.
Come uter assume funzione pronominale specialmente quando è determinato da altri pronomi
uterque nostrum vestrum eorum n l'uno e l'altro di noi di voi di loro
uter utravis utrumvis qualsivoglia dei due pronomi pronome e aggettivo
uterliet utralibet utrumlibet quale piaccca dei due peronomi pronome aggettivo
alteuter alterutra alterutrum l'uno o l'altro dei due.
Nella declinazione l'elemento alter rimane invariato : gen alterutrius dat alterutri ecc.
Talvolta si preferisce scindere i due componenti che in tal caso sono declinabili entrambi aterius utrius alteri utri ecc.
Anche alteruter può avere funzione di aggettivo.
alterutra Victoria una delle due vittorie
oppure di pronome
alteruter vestrum uno l'altra di voi due
alteruter de filis uno o l'altro di due figli.
a volte alteruter esprime l'idea di reciprocità
ad occidendum alterutrum parati pronti ad uccidersi reciprocamente
neuter neutra neutrum né l'uno né l'altro dei due nessuno dei due punto
è indefinito negativo usato di solito come aggettivo
neuter consul nessuno dei due consoli
in neutra ripa in nessuna delle due rive
ma anche con mio pronome se è determinato da pronomi
neuter Nostrum nessuno di noi due
latino composti uter
lunedì 20 giugno 2016
latino - diffettivi e indeclinabili
latino - difettivi e indeclinabili
Alcuni nomi sono usati solamente in un caso o due della loro declinazione (difettivi) oppure durante la loro evoluzione storica hanno finito per irrigidirsi in un'unica forma che vale per tutti i casi (indeclinabili) vediamo i più importanti.
fas = il lecito usato solo in casi diretti del singolare
fors = la sorte oltre al nominativo singolare si trova l'ablativo forte cristallizzato in avverbio
instar = a guisa di sempre determinato dal genitivo in pratica a valore di preposizione
mane = mattino Novum mane = il fresco mattino; ad ispum mane = fino al mattino; a mane ad vesperum = da mattino a sera.
nefas = sacrilegio ( E' l'opposto di fas e si utilizza allo stesso modo)
pondo = del peso di è l'ablativo di un disusato pondum; corona libram pondo una corona del peso di una libbra
sponte = per volontà si trova solo all'alblativo o da sono in funzione avverbiale ( spontanemente) o accompagnato da un attributo possessivo sponte mea = per volontà mia
pessum = in rovina è propriamente l'accusativo di direzione pessumi ire = andare in rovina
venum in vendita acc di direzione venum ire= andare in vendita
necesse = necessario inevitabile usato solo nell'espressione impersonale neccesse est
nequam = dappoco tristo
potis pote = capace di in grado di usato solo al maschile e neutro nella lingua arcaica
tot = tanti tante (in senso numerico)
quot = quanti quante (in senso numerico)
aliquot = alquanti alquante un certo numero.
Alcuni nomi sono usati solamente in un caso o due della loro declinazione (difettivi) oppure durante la loro evoluzione storica hanno finito per irrigidirsi in un'unica forma che vale per tutti i casi (indeclinabili) vediamo i più importanti.
a) SOSTANTIVI
epos = epopea usato sono nei casi diretti del singolarefas = il lecito usato solo in casi diretti del singolare
fors = la sorte oltre al nominativo singolare si trova l'ablativo forte cristallizzato in avverbio
instar = a guisa di sempre determinato dal genitivo in pratica a valore di preposizione
mane = mattino Novum mane = il fresco mattino; ad ispum mane = fino al mattino; a mane ad vesperum = da mattino a sera.
nefas = sacrilegio ( E' l'opposto di fas e si utilizza allo stesso modo)
pondo = del peso di è l'ablativo di un disusato pondum; corona libram pondo una corona del peso di una libbra
sponte = per volontà si trova solo all'alblativo o da sono in funzione avverbiale ( spontanemente) o accompagnato da un attributo possessivo sponte mea = per volontà mia
pessum = in rovina è propriamente l'accusativo di direzione pessumi ire = andare in rovina
venum in vendita acc di direzione venum ire= andare in vendita
b)AGGETTIVI
frugi frugale dabbenenecesse = necessario inevitabile usato solo nell'espressione impersonale neccesse est
nequam = dappoco tristo
potis pote = capace di in grado di usato solo al maschile e neutro nella lingua arcaica
tot = tanti tante (in senso numerico)
quot = quanti quante (in senso numerico)
aliquot = alquanti alquante un certo numero.
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