si definiscono aggettivi pronominali un gruppo di aggettivi che sono propriamente dei pronomi usati in funzione di aggettivi posti cioè accanto ad un nome anziché in sua vece si tratta di aggettivi non qualificativi ma indefiniti
la declinazione è la stessa di tutti gli altri aggettivi della prima classe con la vistosa eccezione del genitivo singolare e del dativo singolare i quali escono rispettivamente in ius e in i senza alcuna differenza secondo il genere
singolare
caso maschile femminile neutro
nom totus tota totum
gen totius totius totius
dat toti toti toti
acc totum totam totum
voc tote tota totum
abl toto tota toto
al plurale le terminazioni sono quelle solite di tutti gli aggettivi di questa prima classe
i più frequenti sono
genit sing dat sing
alius a ud altro (fra moti ) allius alii
alter era erum (tra due) alterius alteri
solus a um solo solius soli
unus a um uno solo unius uni
ullus a um alcuno qualche ullius ulli
nullus a um nessuno nullius nulli
uter tra trum quale dei due utrius utri
neuter tra trum nessuno dei due neutrius neutri
mercoledì 9 settembre 2015
martedì 25 agosto 2015
latino - AGGETTIVI PRIMA CLASSE
come appare evidente dal suo stesso nome l'aggettivo si aggiunge al nome per meglio determinarne il significato
lo stretto legame logico esistente tra nome ed aggettivo è sottolineato da un altrettanto stretto legame grammaticale
L'aggettivo infatti deve concordare mediante le sue uscite con il nome cui riferisce nel genere (maschile femminile o neutro) nel numero (singolare o plurale) e anche nel caso
A questo fine l'aggettivo presenta una declinazione più complessa che non il nome
esso infatti presenta uscite particolari oltre che per il numero ed il caso come i sostantivi anche per genere
non sempre la concordanza nome aggettivo implica anche una identità di terminazione
per esempio
poeta doctus poiché poeta è maschile della 1° declinazione ma l'aggettivo esce in us non i a
in latino gli aggettivi si dividono in due grandi classi
appartengono alla prima classe gli aggettivi con il tema in a/o cioè quelli che per il maschile e per il neutro hanno le desinenze della 2° declinazione e per il femminile della 1°
appartengono alla seconda classe gli aggettivi con il tema in i e quindi con le desinenze della 3à declinazione
PRIMA CLASSE
comprende gli aggettivi con uscite della 1à declinazione per il femminile e della seconda per il maschile e neutro
Gli aggettivi di questa classe possono per comodità essere organizzati in tre gurppi
1) aggettivi con nominativo singolare maschile in us
2) aggettivi con nominativo singolare maschile in er
3) aggettivi pronominali
1) aggettivi in us a um
caso maschile femminile neutro
nom iustus giusto iusta giusta iustum giusto
gen iusti iustae iusti
dat iusto iustae iusto
acc iustum iustam iustum
voc iuste iusta iustum
abl iusto iusta iusto
plurale
caso maschile femminile neutro
nom iusti iustae iusta
gen iustorum iustarum iustorum
dat iustis iustis iustis
acc iustos iustas iusta
voc iusti iustae iusta
abl iustis iustis iustis
come iustus a um si declinano moltissimi aggettivi della prima classe
2) aggettivi in er era erum
caso maschile femminile neutro
nom liber libera liberum
gen liberi liberae liberi
dat. libero liberae libero
acc liberum liberam liberum
voc liber libera liberum
abl libero libera libero
caso maschile femminile neutro
nom liberi liberae libera
gen liberorum liberarum liberorum
dat liberis liberis liberis
acc liberos liberas libera
voc liberi liberae libera
abl liberis liberis liberis
b) tipo pulcher pulchra pulchrum
singolare
caso maschile femminile neutro
nom pulcher pulchra pulchrum
gen pulchri pulchrae pulchri
dat pulchro pulchrae pulchro
acc pulchrum pulchra pulchrum
voc pulcher pulchra pulchrum
abl pulchro puclhra pulchro
plurale
caso maschile femminile neutro
nom pulchri pulchrae pulchra
gen pulchrorum pulchrarum pulchrorum
dat pulchris pulchris pulchris
acc pulchros pulchras pulchra
voc pulchri pulchrae pulchra
abl pulchris pulchris pulchris
lo stretto legame logico esistente tra nome ed aggettivo è sottolineato da un altrettanto stretto legame grammaticale
L'aggettivo infatti deve concordare mediante le sue uscite con il nome cui riferisce nel genere (maschile femminile o neutro) nel numero (singolare o plurale) e anche nel caso
A questo fine l'aggettivo presenta una declinazione più complessa che non il nome
esso infatti presenta uscite particolari oltre che per il numero ed il caso come i sostantivi anche per genere
non sempre la concordanza nome aggettivo implica anche una identità di terminazione
per esempio
poeta doctus poiché poeta è maschile della 1° declinazione ma l'aggettivo esce in us non i a
in latino gli aggettivi si dividono in due grandi classi
appartengono alla prima classe gli aggettivi con il tema in a/o cioè quelli che per il maschile e per il neutro hanno le desinenze della 2° declinazione e per il femminile della 1°
appartengono alla seconda classe gli aggettivi con il tema in i e quindi con le desinenze della 3à declinazione
PRIMA CLASSE
comprende gli aggettivi con uscite della 1à declinazione per il femminile e della seconda per il maschile e neutro
Gli aggettivi di questa classe possono per comodità essere organizzati in tre gurppi
1) aggettivi con nominativo singolare maschile in us
2) aggettivi con nominativo singolare maschile in er
3) aggettivi pronominali
1) aggettivi in us a um
caso maschile femminile neutro
nom iustus giusto iusta giusta iustum giusto
gen iusti iustae iusti
dat iusto iustae iusto
acc iustum iustam iustum
voc iuste iusta iustum
abl iusto iusta iusto
plurale
caso maschile femminile neutro
nom iusti iustae iusta
gen iustorum iustarum iustorum
dat iustis iustis iustis
acc iustos iustas iusta
voc iusti iustae iusta
abl iustis iustis iustis
come iustus a um si declinano moltissimi aggettivi della prima classe
2) aggettivi in er era erum
caso maschile femminile neutro
nom liber libera liberum
gen liberi liberae liberi
dat. libero liberae libero
acc liberum liberam liberum
voc liber libera liberum
abl libero libera libero
caso maschile femminile neutro
nom liberi liberae libera
gen liberorum liberarum liberorum
dat liberis liberis liberis
acc liberos liberas libera
voc liberi liberae libera
abl liberis liberis liberis
b) tipo pulcher pulchra pulchrum
singolare
caso maschile femminile neutro
nom pulcher pulchra pulchrum
gen pulchri pulchrae pulchri
dat pulchro pulchrae pulchro
acc pulchrum pulchra pulchrum
voc pulcher pulchra pulchrum
abl pulchro puclhra pulchro
plurale
caso maschile femminile neutro
nom pulchri pulchrae pulchra
gen pulchrorum pulchrarum pulchrorum
dat pulchris pulchris pulchris
acc pulchros pulchras pulchra
voc pulchri pulchrae pulchra
abl pulchris pulchris pulchris
domenica 23 agosto 2015
latino - LA SECONDA DECLINAZIONE
comprende i nomi maschili uscenti al nominativo in -us, -er e in -ir (uno solo) alcuni nomi femminili con nom. sing un -us nomi neutri con nom sing. in -um (la maggior parte ) o in - us (solamente tre) nonché i nomi maschili e neutri della I° classe
primo gruppo nomi maschili col nom. sing. in -us
caso singolare plurale
nom hortus il giardino horti i giardini
gen horti dei giardini hortorum dei giardini
dat horto al giardino horis ai giardini
acc hortum il giardino hortos i giardini
voc horte o giardino horti o giardini
abl horto per il giardino hortis per i giardini
questo gruppo di nomi ha diversamente da tutti gli altri il vocativo singolare uscente in modo diverso dal nominativo in -e anziché in -us
la -e non può dirsi propriamente "desinenza" giacchè essa non è altro che un'antica uscita tematica
il vocativo infatti non è un caso ma il puro tema del nome
secondo gruppo nomi maschili col nom sing in -er
caso singolare plurale
nom puer il fanciullo pueri i fanciulli
gen pueri del fanciullo puerorum dei fanciulli
dat puero al fanciullo pueris ai fanciulli
acc puerum il fanciullo pueros i fanciulli
voc puer o fanciullo pueri o faciulli
abl puer col fanciullo pueris coi fanciulli
appartengono a questo gruppo alcuni nomi col tema in -ro preceduto da vocale e /i la quale facendo parte del tema è presente in tutta la declinazione
gener generi il genero
socer soceri il suocero
ai quali sono da aggiungere tutti i composti coi suffissi -ger e fer
gero e fero entrambi significanti portare armiger armigeri armigero signifer signiferi il portatore di insegne
secondo gruppo come faber fabri
caso singolare plurale
nom faber l'artigiano fabri gli artigiani
gen fabri dell'artigiano fabrorum degli artigiani
dat fabro all'artigiano Fabris agli artigiani
acc fabrum l'artigiano fabros gli aritgiani
voc faber o artigiano fabri o artigiani
abl fabro con l'artigiano Fabris con gli artigiani
appartengono a questo tipo in nomi in -ro preceduto da consonante
ager agri il campo
la e è presente nel nom. sing. scompare nel resto della declinazione in quanto non fa parte del tema ma inserita per esigenze eufoniche
terzo gruppo nomi maschili con nom sin uscente in -ir
caso singolare plurale
nom vir l'uomo viri gli uomini
gen viri dell'uomo virorum degli uomini
dat viro all'uomo viris agli uomini
acc virum l'uomo viros gli uomini
voc vir o uomo viri o uomini
abl viro con l'uomo viris con gli uomini
a questo gruppo appartengono pochissimi nomi
duumvir duumviri = duumviro
triumvir triumviri = triumviro
decemvir decemviri = decemviro
levir leviri = cognato
trevir treviri = abitante di Treviri
quarto gruppo nomi femminili in -us
caso singolare plurale
nom cerasus il ciliegio cerasi i ciliegi
gen cerasi del ciliegio cerasorum dei ciliegi
dat ceraso al ciliegio cerasis ai ciliegi
acc cerasum il ciliegio cerasos i ciliegi
voc cerase o ciliegio cerasi o ciliegi
abl ceraso con il ciliegio cerasis con i ciliegi
quinto gruppo nomi neutri
caso singolare plurale
nom malum la mela mala le mele
gen mali della mela malorum delle mele
dat malo alla mela malis alle mele
acc malum la mela mala le mele
voc malum o mela mala o mele
abl malo con la mela malis con le mele
PARTICOLARITA'
i nomi uscenti in ius oppure in ium escono al genitivo singolare o regolarmente in ii oppure in i
filius filii oppure fili (figlio)
una declinazione infine per il sostantivo DEUS
caso singolare plurale
nom deus di, dii, dei
gen dei deorum , deum
dat deo dis, diis, deis
acc deum deos
voc deus di
abl deo dis, diis, deis
primo gruppo nomi maschili col nom. sing. in -us
caso singolare plurale
nom hortus il giardino horti i giardini
gen horti dei giardini hortorum dei giardini
dat horto al giardino horis ai giardini
acc hortum il giardino hortos i giardini
voc horte o giardino horti o giardini
abl horto per il giardino hortis per i giardini
questo gruppo di nomi ha diversamente da tutti gli altri il vocativo singolare uscente in modo diverso dal nominativo in -e anziché in -us
la -e non può dirsi propriamente "desinenza" giacchè essa non è altro che un'antica uscita tematica
il vocativo infatti non è un caso ma il puro tema del nome
secondo gruppo nomi maschili col nom sing in -er
caso singolare plurale
nom puer il fanciullo pueri i fanciulli
gen pueri del fanciullo puerorum dei fanciulli
dat puero al fanciullo pueris ai fanciulli
acc puerum il fanciullo pueros i fanciulli
voc puer o fanciullo pueri o faciulli
abl puer col fanciullo pueris coi fanciulli
appartengono a questo gruppo alcuni nomi col tema in -ro preceduto da vocale e /i la quale facendo parte del tema è presente in tutta la declinazione
gener generi il genero
socer soceri il suocero
ai quali sono da aggiungere tutti i composti coi suffissi -ger e fer
gero e fero entrambi significanti portare armiger armigeri armigero signifer signiferi il portatore di insegne
secondo gruppo come faber fabri
caso singolare plurale
nom faber l'artigiano fabri gli artigiani
gen fabri dell'artigiano fabrorum degli artigiani
dat fabro all'artigiano Fabris agli artigiani
acc fabrum l'artigiano fabros gli aritgiani
voc faber o artigiano fabri o artigiani
abl fabro con l'artigiano Fabris con gli artigiani
appartengono a questo tipo in nomi in -ro preceduto da consonante
ager agri il campo
la e è presente nel nom. sing. scompare nel resto della declinazione in quanto non fa parte del tema ma inserita per esigenze eufoniche
terzo gruppo nomi maschili con nom sin uscente in -ir
caso singolare plurale
nom vir l'uomo viri gli uomini
gen viri dell'uomo virorum degli uomini
dat viro all'uomo viris agli uomini
acc virum l'uomo viros gli uomini
voc vir o uomo viri o uomini
abl viro con l'uomo viris con gli uomini
a questo gruppo appartengono pochissimi nomi
duumvir duumviri = duumviro
triumvir triumviri = triumviro
decemvir decemviri = decemviro
levir leviri = cognato
trevir treviri = abitante di Treviri
quarto gruppo nomi femminili in -us
caso singolare plurale
nom cerasus il ciliegio cerasi i ciliegi
gen cerasi del ciliegio cerasorum dei ciliegi
dat ceraso al ciliegio cerasis ai ciliegi
acc cerasum il ciliegio cerasos i ciliegi
voc cerase o ciliegio cerasi o ciliegi
abl ceraso con il ciliegio cerasis con i ciliegi
quinto gruppo nomi neutri
caso singolare plurale
nom malum la mela mala le mele
gen mali della mela malorum delle mele
dat malo alla mela malis alle mele
acc malum la mela mala le mele
voc malum o mela mala o mele
abl malo con la mela malis con le mele
PARTICOLARITA'
i nomi uscenti in ius oppure in ium escono al genitivo singolare o regolarmente in ii oppure in i
filius filii oppure fili (figlio)
una declinazione infine per il sostantivo DEUS
caso singolare plurale
nom deus di, dii, dei
gen dei deorum , deum
dat deo dis, diis, deis
acc deum deos
voc deus di
abl deo dis, diis, deis
mercoledì 19 agosto 2015
latino - LA PRIMA DECLINAZIONE
comprende tutti i nomi femminili e maschili (ma questi in numero minore ) ed aggettivi femminili della 1° classe con il tema -a
caso singolare plurale
nom rosa la rosa rosae le rose
gen rosae della rosa rosarum delle rose
dat rosae alla rosa rosis alle rose
acc rosam la rosa rosas le rose
voc rosa o rosa rosae o rosa
ablat rosa con la rosa rosis con le rose
come il femminile rosa si desclina il maschile poeta
PARTICOALRITA'
I genitivo arcaico usciva in -as ne è rimasto qualche esempio nei frammenti delle opere dei poeti più antichi (Livio Andronico, Nevio, Ennio)
In età classica il genitivo singolare in -as è usato solo nelle formule giuridiche che sono come quelle sacrali le più restie ai processi innovatori
pater familias (padre di famiglia) mater familias (madre di famiglia)
Un'altra forma di genitivo arcaico meno antico è quella che esce in -ai (bisillabo) che si incontr talora nei frammenti di Ennio e nelle oper di Lucrezio e di Virgilio i quali furono ammiratori e quindi imitatori di Ennio
rex albai Longai (il re di Alba Longa)
al genitivo plurale i vari nomi greci oppure composti ci suffissi -cola (da colo io abito ) e gena da (gigno io genero) possono uscire in um anziché in arum
amphorum delle amphora
drachmum delle dracme
Aeneadum delle Eneadi
caelicolum degli abitanti del cielo
terrigenum dei figli della terra
DATIVO E ABLATIVO PLURALE
alcuni nomi femminili presentano al dativo ed ablativo plurali oltre alla regolare uscita in is anche un'uscita in abus per distinguerli dai corrispondenti manschili della 2° declinazione
filiabus
deabus
asinabus
libertabus
duabus
ambabus
caso singolare plurale
nom rosa la rosa rosae le rose
gen rosae della rosa rosarum delle rose
dat rosae alla rosa rosis alle rose
acc rosam la rosa rosas le rose
voc rosa o rosa rosae o rosa
ablat rosa con la rosa rosis con le rose
come il femminile rosa si desclina il maschile poeta
PARTICOALRITA'
I genitivo arcaico usciva in -as ne è rimasto qualche esempio nei frammenti delle opere dei poeti più antichi (Livio Andronico, Nevio, Ennio)
In età classica il genitivo singolare in -as è usato solo nelle formule giuridiche che sono come quelle sacrali le più restie ai processi innovatori
pater familias (padre di famiglia) mater familias (madre di famiglia)
Un'altra forma di genitivo arcaico meno antico è quella che esce in -ai (bisillabo) che si incontr talora nei frammenti di Ennio e nelle oper di Lucrezio e di Virgilio i quali furono ammiratori e quindi imitatori di Ennio
rex albai Longai (il re di Alba Longa)
al genitivo plurale i vari nomi greci oppure composti ci suffissi -cola (da colo io abito ) e gena da (gigno io genero) possono uscire in um anziché in arum
amphorum delle amphora
drachmum delle dracme
Aeneadum delle Eneadi
caelicolum degli abitanti del cielo
terrigenum dei figli della terra
DATIVO E ABLATIVO PLURALE
alcuni nomi femminili presentano al dativo ed ablativo plurali oltre alla regolare uscita in is anche un'uscita in abus per distinguerli dai corrispondenti manschili della 2° declinazione
filiabus
deabus
asinabus
libertabus
duabus
ambabus
giovedì 6 agosto 2015
LATINO - RADICE TEMA E DESINENZA
osserviamo la seguente serie di parole
timere
timor
timidus
siamo di fronte rispettivamente ad un verbo ad un sostantivo e ad un aggettivo che si riferiscono tutti all'idea di aver timore
tale idea è contenuta essenzialmente nel nesso tim - che è comune a tutti i termini dei quali diciamo che è la radice
per radice intendiamo l'elemento irriducibile comune a tutte le parole di una stessa famiglia una specie per intenderci di minimo comune denominatore cioè portatore di significato
desinenza è la forma variabile in cui il nome esce
la desinenza serve ad indicare la funzione del nome nell'enunciato cioè il caso
analoga funzione ha la desinenza rispetto al verbo del quale indica come in italiano persona numero tempo e modo
la flessione cioè mutamento della funzione mediante il succedersi delle varie desinenze si chiama declinazione se si tratta di un nome e coniugazione se si tratta di un verbo
la desinenza tuttavia non si giustappone quasi mai in modo diretto e meccanico alla radice pura e semplice bensì alla radice con suffissi cioè suoni o gruppi di suoni portatori di particolari significati
nel caso del verbo per esempio sono proprio questi suffissi che aiutano a individuare il tempo e il modo dell'azione
si chiama tema o radicale tale unione di radice e suffisso
dalla radice tim- per esempio deriva il tema verbale che è time il tema nominale che è timor il tema aggettivale che è tim-id-o/a
il tema dunque è un ampliamento mediante suffisso della radice per rendere possibile ogni successiva mutazione flessionale
nella concreta e viva realtà della parola non sempre è possibile una netta distinzione fra tema e desinenza i quali spesso si fondono saldamente insieme trasformandosi
per semplicità tale fusione fra tema e desinenza può essere detta terminazione o uscita
a seconda dei temi dei vari nomi la declinazione latina si divide in 5 grandi gruppi tematici abitualmente definiti declinazioni
1° declinazione a
2° declinazione o
3° declinazione i e consonanti
4° declinazione u
5à declinazione e
l'appartenenza in un nome all'una o all'altra declinazione è segnata dalle terminazioni del genitivo singolare indicate sul vocabolario
1° declinazione 2° declinazione 3° declinazione 4° declinazione 5° declinazione
-ae i is us erum
come si procede ad identificare il tema di un nome ?
conosciuta la sua declinazione mediante la terminazione del genitivo singolare non sarà difficile stabilire la terminazione del genitivo plurale
1° declinazione 2° declinazione 3° declinazione 4° declinazione 5° declinazione
arum orum um /ium uum erum
alla terminazione del genitivo plurale si toglieranno le desinense vere e proprie che sono rum/um la parte superstite sarà il tema
nom. gen. sing. gen plur tema
1à decl. aqua acquae aquarum aqua -
2° decl. lucus luci lucorum luco-
3° decl. rex regis regum reg-
4° decl. fructus fructus fructuum fructu-
5° decl. res rei rerum re-
timere
timor
timidus
siamo di fronte rispettivamente ad un verbo ad un sostantivo e ad un aggettivo che si riferiscono tutti all'idea di aver timore
tale idea è contenuta essenzialmente nel nesso tim - che è comune a tutti i termini dei quali diciamo che è la radice
per radice intendiamo l'elemento irriducibile comune a tutte le parole di una stessa famiglia una specie per intenderci di minimo comune denominatore cioè portatore di significato
desinenza è la forma variabile in cui il nome esce
la desinenza serve ad indicare la funzione del nome nell'enunciato cioè il caso
analoga funzione ha la desinenza rispetto al verbo del quale indica come in italiano persona numero tempo e modo
la flessione cioè mutamento della funzione mediante il succedersi delle varie desinenze si chiama declinazione se si tratta di un nome e coniugazione se si tratta di un verbo
la desinenza tuttavia non si giustappone quasi mai in modo diretto e meccanico alla radice pura e semplice bensì alla radice con suffissi cioè suoni o gruppi di suoni portatori di particolari significati
nel caso del verbo per esempio sono proprio questi suffissi che aiutano a individuare il tempo e il modo dell'azione
si chiama tema o radicale tale unione di radice e suffisso
dalla radice tim- per esempio deriva il tema verbale che è time il tema nominale che è timor il tema aggettivale che è tim-id-o/a
il tema dunque è un ampliamento mediante suffisso della radice per rendere possibile ogni successiva mutazione flessionale
nella concreta e viva realtà della parola non sempre è possibile una netta distinzione fra tema e desinenza i quali spesso si fondono saldamente insieme trasformandosi
per semplicità tale fusione fra tema e desinenza può essere detta terminazione o uscita
a seconda dei temi dei vari nomi la declinazione latina si divide in 5 grandi gruppi tematici abitualmente definiti declinazioni
1° declinazione a
2° declinazione o
3° declinazione i e consonanti
4° declinazione u
5à declinazione e
l'appartenenza in un nome all'una o all'altra declinazione è segnata dalle terminazioni del genitivo singolare indicate sul vocabolario
1° declinazione 2° declinazione 3° declinazione 4° declinazione 5° declinazione
-ae i is us erum
come si procede ad identificare il tema di un nome ?
conosciuta la sua declinazione mediante la terminazione del genitivo singolare non sarà difficile stabilire la terminazione del genitivo plurale
1° declinazione 2° declinazione 3° declinazione 4° declinazione 5° declinazione
arum orum um /ium uum erum
alla terminazione del genitivo plurale si toglieranno le desinense vere e proprie che sono rum/um la parte superstite sarà il tema
nom. gen. sing. gen plur tema
1à decl. aqua acquae aquarum aqua -
2° decl. lucus luci lucorum luco-
3° decl. rex regis regum reg-
4° decl. fructus fructus fructuum fructu-
5° decl. res rei rerum re-
mercoledì 5 agosto 2015
latino - IL GENERE, IL NUMERO E I CASO
Il numero
il latino riconosce solamente due numeri il singolare e il plurale i quali hanno lo stesso valore che in italiano
il genere
i generi del nome latino sono tre
maschile (per persone e animali di sesso maschile)
femminile (per persone e animali di sesso femminile oppure che in qualche modo richiamino l'idea della femminilità : i nomi di piante per esempio sono femminili)
e neutro (per gli oggetti inanimati )
Tale distinzione è tuttavia teorica e astratta non sempre al genere naturale corrisponde il genere grammaticale che serve solo per esprimere il rapporto tra sostantivo e aggettivo ad esso riferito molto spesso il genere del sostantivo è puramente convenzionale
il caso
NOMINATIVO è il caso del soggetto e delle sue attribuzioni (attributo apposizione complemento predicativo del soggetto)
GENITIVO è il caso del complemento di specificazione appartenenza ecc.)
DATIVO è il caso del complemento di termino della destinazione dell'oggetto indiretto
ACCUSATIVO è i caso del complemento oggetto diretto
VOCATIVO è i caso del complemento di vocazione con il quale ci si rivolge ad un diretto interlocutore
ABLATIVO è il caso della maggior parte dei complementi circostanziali (origine luogo compagnia mezzo luogo tempo ecc:) che precisano le circostanze accessorie in cui chi parla o scrive vede inserita l'azione del predicato
nell'ablativo sono fusi due antichi casi indoeuropei
il locativo (che indicata stato in luogo)
e lo strumentale ( che indicata il mezzo)
il caso locativo è sopravvissuto per alcuni sostantivi (casa patria terra nomi di località) i quali essendo usati assai spesso per indicare il luogo relativo all'azione hanno continuato spontaneamente a mantenere la loro desinenza locativa
il latino riconosce solamente due numeri il singolare e il plurale i quali hanno lo stesso valore che in italiano
il genere
i generi del nome latino sono tre
maschile (per persone e animali di sesso maschile)
femminile (per persone e animali di sesso femminile oppure che in qualche modo richiamino l'idea della femminilità : i nomi di piante per esempio sono femminili)
e neutro (per gli oggetti inanimati )
Tale distinzione è tuttavia teorica e astratta non sempre al genere naturale corrisponde il genere grammaticale che serve solo per esprimere il rapporto tra sostantivo e aggettivo ad esso riferito molto spesso il genere del sostantivo è puramente convenzionale
il caso
NOMINATIVO è il caso del soggetto e delle sue attribuzioni (attributo apposizione complemento predicativo del soggetto)
GENITIVO è il caso del complemento di specificazione appartenenza ecc.)
DATIVO è il caso del complemento di termino della destinazione dell'oggetto indiretto
ACCUSATIVO è i caso del complemento oggetto diretto
VOCATIVO è i caso del complemento di vocazione con il quale ci si rivolge ad un diretto interlocutore
ABLATIVO è il caso della maggior parte dei complementi circostanziali (origine luogo compagnia mezzo luogo tempo ecc:) che precisano le circostanze accessorie in cui chi parla o scrive vede inserita l'azione del predicato
nell'ablativo sono fusi due antichi casi indoeuropei
il locativo (che indicata stato in luogo)
e lo strumentale ( che indicata il mezzo)
il caso locativo è sopravvissuto per alcuni sostantivi (casa patria terra nomi di località) i quali essendo usati assai spesso per indicare il luogo relativo all'azione hanno continuato spontaneamente a mantenere la loro desinenza locativa
martedì 28 luglio 2015
LATINO - LA DECLINAZIONE
Nella frase italiana la funzione logica di ogni elemento è segnalata dalla posizione che la parola occupa nella frase oppure dall'articolo o dalle preposizioni
si osservi la frase :
Paolo colpisce Pietro
si presume che in essa Paolo compie l'azione (soggetto ) e Pietro la subisce (oggetto) se invertissimo l'ordine delle parole e dicessimo
Pietro colpisce Paolo
il significato della frase risulterebbe capovolto e capovolta sarebbe la funzione logica dei due nomi propri Pietro diventa soggetto e Paolo complemento oggetto
nella frase
il cucciolo appartiene ad Antonio
la funzione del complemento di termine è indicata dalla preposizione semplice ad se spostassimo i nomi
ad Antonio apparitene il cucciolo
il significato e la funzione dei componenti non cambiano
se invece lasciassimo i nomi al loro posto ed invertissimo la posizione dell'articolo e della preposizione in modo da avere
al cucciolo appartiene Antonio
avremmo un discorso privo di senso o quasi
in latino mancano gli articoli le preposizioni esistono ma hanno un valore meno fondamentale che in italiano i infine la posizione del nome nella frase in linea di massima non ha immediata funzione modificativa
il latino infatti la funzione logica dei vari elementi costitutivi della frase è segnalata da un sistema di desinenze ogni sostantivo ogni aggettivo o pronome ha diverse desinenze a seconda del numero e del genere ma anche della funzione logica che esercita
un sostantivo ha una desinenza se è soggetto un'altra se complemento oggetto un altra se complemento di termine
la frase Paolo colpisce Pietro
in latino sarebbe stata
Paulus verberat Petrum
ed il suo significato non sarebbe cambiato se si fosse invertito l'ordine delle parole
Petrum verberat Paulus
analogamente
in latino sarebbe stato
il cucciolo appartiene ad Antonio
Cautulus est Antonio
oppure
Antonio est catulus
infatti in latino non è importante l'ordine (anche se non è proprio indifferente) delle parole ma le desinenze che hanno
CASO chiamiamo caso la funzione logica di un nome espressa mediante desinenza
DECLINAZIONE l'insieme dei mutamenti desinenziali necessari per determinare il numero il genere ed il caso del nome
la declinazione ha due numeri tre generi e sei casi
si osservi la frase :
Paolo colpisce Pietro
si presume che in essa Paolo compie l'azione (soggetto ) e Pietro la subisce (oggetto) se invertissimo l'ordine delle parole e dicessimo
Pietro colpisce Paolo
il significato della frase risulterebbe capovolto e capovolta sarebbe la funzione logica dei due nomi propri Pietro diventa soggetto e Paolo complemento oggetto
nella frase
il cucciolo appartiene ad Antonio
la funzione del complemento di termine è indicata dalla preposizione semplice ad se spostassimo i nomi
ad Antonio apparitene il cucciolo
il significato e la funzione dei componenti non cambiano
se invece lasciassimo i nomi al loro posto ed invertissimo la posizione dell'articolo e della preposizione in modo da avere
al cucciolo appartiene Antonio
avremmo un discorso privo di senso o quasi
in latino mancano gli articoli le preposizioni esistono ma hanno un valore meno fondamentale che in italiano i infine la posizione del nome nella frase in linea di massima non ha immediata funzione modificativa
il latino infatti la funzione logica dei vari elementi costitutivi della frase è segnalata da un sistema di desinenze ogni sostantivo ogni aggettivo o pronome ha diverse desinenze a seconda del numero e del genere ma anche della funzione logica che esercita
un sostantivo ha una desinenza se è soggetto un'altra se complemento oggetto un altra se complemento di termine
la frase Paolo colpisce Pietro
in latino sarebbe stata
Paulus verberat Petrum
ed il suo significato non sarebbe cambiato se si fosse invertito l'ordine delle parole
Petrum verberat Paulus
analogamente
in latino sarebbe stato
il cucciolo appartiene ad Antonio
Cautulus est Antonio
oppure
Antonio est catulus
infatti in latino non è importante l'ordine (anche se non è proprio indifferente) delle parole ma le desinenze che hanno
CASO chiamiamo caso la funzione logica di un nome espressa mediante desinenza
DECLINAZIONE l'insieme dei mutamenti desinenziali necessari per determinare il numero il genere ed il caso del nome
la declinazione ha due numeri tre generi e sei casi
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