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giovedì 9 luglio 2015

latino - le semivocali

cosi si definiscono  i e u quando fungono da consonanti  ciò avviene

1) quando  sono poste all'inizio di parola  e sono seguite da un'altra vocale
iulius - iustus - iugum

2) all'interno di parola  in posizione intervocalica
maior peior

tra la u vocale e la u semivocale  esisteva una leggera differenza  che è all'incirca la stessa che sentiamo noi italiani tra la u di uno e la u di uovo oppure uomo

lunedì 6 luglio 2015

latino - i dittonghi

quando due vocali  sono unite e vengono pronunciate con una sola emissione di voce si ha il dittongo
(suono doppio)
i dittonghi  più frequenti in latino sono

au            pronuncia au
ae            pronuncia e
oe            pronunci e
eu            pronuncia eu

si incontrano pure ma sono meno frequenti

ei        pronuncia ei
ui        pronuncia ui
yi        pronuncia ui

non sempre tali accostamenti  di vocali costituiscono un dittongo  in tali casi si scrive sopra le lettere una dieresi  (separazione

sabato 4 luglio 2015

latino le vocali brevi e lunghe

le vocali latine potevano essere brevi o lunghe  le brevi hanno una durata  o quantità  che è circa la metà di quelle lunghe di tale  quantità l'italiano ha pressoché perso  coscienza ed è impossibile tenerne conto  nella pronuncia
Un'idea approssimativa  della differenza  tra vocali lunghe o brevi la   possiamo avere dal confronto delle parole panni  e pani oppure fatto  e fato
in la distinzione è importante e tante volte ha  valore di opposizione semantica  serve cioè a distinguere  la differenza tra parole uguali

latino - vocali

si chiamano vocali quei fonemi  che si articolano  direttamente attraverso il canale orale aperto in latino sono 6

                                           a e i o u y

e prime cinque si pronunciano come le loro corrispondenti in italiano  la y è una lettera introdotta nell'alfabeto latino solo dopo  il II secolo  a.C. per rendere il suono  u francese  e si trova solo nelle parole greche  lyra gyrus crypta ecc........

venerdì 3 luglio 2015

fonetica latina -la pronuncia

Non è esistita  naturalmente una sola pronuncia del latino ma ne esistettero molte e diverse a seconda delle classi sociali  dei luoghi e dei tempi 
la pronuncia di un romano  della classe dominante  era assai diversa da quella di un plebeo  della Subbura
La pronuncia del cento urbano era diversa da quella delle campagne e delle zone più periferiche 
d'altro canto  un romano colto dell'età di Cesare pronunciava  in modo assai  diverso da un romano  colto dell'età per esempio di Diocleziano
A parte  le varie storpiature nazionali due pronunce si contendono  ora il campo  quella classica scientificamente  ricostruito  e quella della tradizione ecclesiastica  che più o meno  coincide  con quella italiana  erede della  pronuncia  adottata dai ceti colti  di secoli IV e V d.C.
sempre più numerosi sono oggi i sostenitori del ritorno alla pronuncia classica quella che adottata dal ceto colto della citta di Roma definitivamente  nel corso del II secolo a.C. continuò  quasi immutata all'incirca  per un paio di secoli
E' questa  la pronuncia più vicina anche se non completamente  coincidente  a quella che fu propria degli scrittori da Terenzio a Cesare da Cicerone a Tacito

Tale pronuncia  si può difendere per queste ragioni

ragioni scientifiche  essa è la meno lontana da quella storica dei secoli di maggiore splendore di Roma e permette anche di comprendere molti fenomeni  delle trasformazioni  linguistiche

ragioni estetiche la poesia latina più nota  perde molti suoi effetti  anche vistosi  se non è letta con i suoni  con cui era sentita dai suoi autori e dai suoi ascoltatori 

ragione didattiche in fondo è semplice  insegnare ai giovani a leggere come è scritto

ragioni di opportunità tale pronuncia  si va affermando  su scala europea

non mancano tuttavia autorevoli  pareri  in favore della pronuncia ecclesiastica  che è la sola storicamente attestata giunta a noi  attraverso una tradizione secolare con caratteristiche tali da aiutarci a comprendere non pochi fenomeni  della fonetica italiana
lasciamo agli insegnanti la libertà di scegliere

giovedì 2 luglio 2015

fonetica latina - l'alfabeto

Nella storia dell'alfabeto di un popolo vive e parla la storia della sua stessa civiltà
la civiltà latina fu il risultato di intelligenti  adattamenti fusioni  dei valori e delle conquiste  intellettuali  più significative  delle varie culture mediterranee sapientemente adattate alle esigenze ed alle caratteristiche della res pubblica romana tale civiltà costituì  poi il presupposto su cui è nata con le sue luci le sue ombre  l'attuale civiltà occidentale
questa grandiosa  vicenda secolare appare simbolicamente  rappresentata nella storia dell'alfabeto latino
I primi inventori dell'alfabeto furono  come è noto  i popoli semiti
Sul modello  semita durante il secolo X a.C. fu costruito  ed adattato fu costruito ed adattato l'alfabeto greco  il quale ebbe successivamente una sua varia ed articolata evoluzione in Grecia grazie al prestigio di Atene  si impose l'alfabeto ionico  che  è quello  che ancora oggi studiamo  e che fu codificato  in Atene nel 403  a.C. sotto l'arconte Euclide
Nelle numerose colonie greche  l'alfabeto  ebbe caratteristiche  e trasformazioni diverse rispetto  a quello in uso nella madrepatria
l'alfabeto latino  deriva appunto da uno  di questi alfabeti  e precisamente da quello usato  nella colonia calcidica di Cuma Tale alfabeto  non fu riconosciuto direttamente dai Latini ma indirettamente  tramite cioè mediazione etrusca  che lasciò in esso tracce ben evidenti
Vediamo ora insieme per opportuni confronti  l'alfabeto ionico  e quello latino