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lunedì 14 settembre 2015

latino - NOMI COMPOSTI

la lingua latina soprattutto in testi poetici  presenta non rari  casi di  termini composti i quali offrono la possibilità di esprimere con forza sintetica un massimo significato con un minimo di strumenti linguistici per lo più si tratta di fusione fra radici  verbali e radici nominali che vengono saldate in modo da formare una nuova ed organica unità linguistica  la quale sostantivo o aggettivo che sia si  declina secondo norme della declinazione cui appartiene
modernamente è invalso però l'uso di scrivere graficamente  uniti anche  taluni nessi  che  propriamente parlando composti non sono

sostantivo + aggettivo

respublica  lo stato  da res publica
rosmarinus  rosmarino   da ros    marinus

sostantivo + sostantivo

agricultura  coltivazione del terreno  da agri   cultura
acqaeductus  conduttura dell'acqua  da acquae ductus

nel primo caso  compaiono declinati in entrambi i loro componenti nel secondo mantengono  invariato il genitivo del primo componente e  sono declinati mediante il secondo


nom    rosmarinus               acquaeductus
gen     rorismarini              acquaeductus
dat      rorimarino               acquaeductui
acc      roremmarinum        acquaeductum
voc      rosmarine               acquaeductus
abl      roremarino              acquaeductu



giovedì 6 agosto 2015

LATINO - RADICE TEMA E DESINENZA

osserviamo  la seguente serie di parole

timere
timor
timidus

siamo di fronte rispettivamente ad un verbo  ad un sostantivo  e ad un aggettivo  che si riferiscono  tutti all'idea di aver timore
tale idea è contenuta essenzialmente nel nesso  tim - che è  comune a tutti i termini  dei quali diciamo che è la radice

per radice intendiamo l'elemento irriducibile comune a tutte le parole  di una stessa famiglia una specie per intenderci di minimo comune denominatore  cioè portatore di significato

desinenza è la forma variabile in cui il nome esce 
la desinenza serve ad indicare la funzione del nome nell'enunciato  cioè il caso
analoga funzione ha la desinenza rispetto al verbo del quale  indica come in italiano  persona numero  tempo e modo

la flessione  cioè mutamento  della funzione mediante  il succedersi delle varie desinenze  si chiama declinazione  se si tratta di un nome  e coniugazione se si tratta di un verbo

la desinenza tuttavia non si giustappone quasi mai in modo diretto e meccanico alla radice pura e semplice bensì alla radice con suffissi  cioè suoni  o gruppi  di suoni portatori di particolari significati
nel caso del verbo  per esempio sono proprio questi suffissi  che aiutano  a individuare il tempo e il modo dell'azione
si chiama tema o radicale  tale unione di radice e suffisso 

dalla radice tim- per esempio  deriva il tema verbale che è time il tema nominale che è timor  il tema aggettivale che è  tim-id-o/a

il tema dunque  è un ampliamento  mediante  suffisso della radice per rendere possibile  ogni successiva mutazione flessionale
nella concreta e viva  realtà della parola non sempre è possibile  una netta distinzione fra tema e desinenza i quali spesso si fondono  saldamente insieme trasformandosi
per semplicità tale fusione fra tema e desinenza può essere detta terminazione o uscita

a seconda dei temi dei vari nomi la declinazione latina si divide in 5 grandi gruppi tematici abitualmente definiti declinazioni

1° declinazione a
2° declinazione o
3° declinazione i e consonanti
4° declinazione u
5à declinazione e

l'appartenenza in un nome all'una o all'altra declinazione è segnata dalle terminazioni del genitivo singolare indicate sul vocabolario

1° declinazione      2° declinazione    3° declinazione   4° declinazione    5° declinazione
    -ae                            i                                is                    us                                  erum

come si procede ad identificare il tema di un nome ?
conosciuta la sua declinazione mediante la terminazione del genitivo singolare  non sarà difficile  stabilire la terminazione del genitivo plurale 

1° declinazione    2° declinazione   3° declinazione   4° declinazione     5° declinazione

     arum                    orum                  um /ium                   uum                          erum

alla terminazione del genitivo plurale si toglieranno le desinense vere e proprie  che sono  rum/um la parte superstite  sarà il tema


                                        nom.          gen. sing.        gen plur                  tema

1à decl.                           aqua              acquae          aquarum                 aqua -
2° decl.                            lucus             luci               lucorum                  luco-
3° decl.                          rex                  regis             regum                     reg-
4° decl.                           fructus           fructus          fructuum                fructu-
5° decl.                             res                rei                 rerum                     re-

mercoledì 5 agosto 2015

latino - IL GENERE, IL NUMERO E I CASO

Il numero
il latino riconosce solamente due numeri  il singolare e il plurale  i quali hanno lo stesso  valore che in italiano

il genere
i generi del nome latino sono tre
maschile  (per persone e animali di sesso maschile)
femminile (per persone e animali di sesso  femminile oppure che in qualche modo richiamino  l'idea della femminilità  : i nomi di piante  per esempio  sono femminili)
e neutro (per gli oggetti inanimati )
Tale distinzione  è tuttavia teorica e astratta non sempre al genere naturale corrisponde il genere grammaticale che serve solo per esprimere il rapporto tra  sostantivo e  aggettivo  ad esso riferito  molto spesso il genere del sostantivo è puramente convenzionale

il caso

NOMINATIVO   è il caso del soggetto  e delle sue attribuzioni (attributo  apposizione complemento predicativo del soggetto)

GENITIVO  è il caso del complemento di specificazione appartenenza ecc.)

DATIVO  è il caso del complemento di termino  della destinazione dell'oggetto indiretto

ACCUSATIVO  è i caso del complemento oggetto diretto 

VOCATIVO  è i caso del complemento di vocazione con il quale ci si rivolge ad un diretto interlocutore

ABLATIVO  è  il caso della maggior parte dei complementi circostanziali (origine luogo compagnia  mezzo luogo tempo ecc:)  che precisano le circostanze  accessorie  in cui chi parla  o scrive vede inserita l'azione del predicato
nell'ablativo sono fusi due antichi  casi indoeuropei
il locativo (che indicata stato in luogo)
e lo strumentale ( che indicata il mezzo)

il caso locativo è sopravvissuto per alcuni  sostantivi  (casa patria  terra nomi di località)  i quali essendo usati  assai spesso per indicare il luogo relativo all'azione hanno continuato spontaneamente  a mantenere la loro desinenza locativa

martedì 28 luglio 2015

LATINO - LA DECLINAZIONE

Nella frase italiana la funzione logica  di ogni elemento  è segnalata dalla posizione che la parola occupa nella frase  oppure dall'articolo o dalle preposizioni

si osservi la frase :

Paolo colpisce Pietro

si presume che in essa Paolo compie l'azione (soggetto ) e Pietro la subisce (oggetto)  se invertissimo l'ordine delle parole  e dicessimo

Pietro colpisce Paolo 

il significato della frase risulterebbe capovolto  e capovolta sarebbe la funzione logica dei due nomi  propri  Pietro diventa soggetto e Paolo complemento oggetto

nella frase

il cucciolo appartiene ad Antonio 

la funzione del complemento di termine  è indicata dalla preposizione semplice ad  se spostassimo i nomi 

ad Antonio  apparitene il cucciolo

il significato e la funzione dei componenti non cambiano

se invece  lasciassimo  i nomi al loro posto ed invertissimo la posizione dell'articolo  e della preposizione  in modo da  avere

al cucciolo appartiene Antonio

avremmo un discorso privo di senso o quasi

in latino mancano gli articoli  le preposizioni esistono ma hanno  un valore meno fondamentale  che in italiano  i infine  la posizione del nome nella frase in linea di massima  non ha immediata funzione modificativa
il latino infatti la funzione logica dei vari elementi  costitutivi  della frase è segnalata da un sistema di desinenze  ogni sostantivo ogni aggettivo o pronome ha diverse desinenze a seconda del numero  e del genere ma anche della funzione logica  che esercita
un sostantivo ha una desinenza  se è soggetto  un'altra se complemento  oggetto  un altra se complemento di termine

la frase Paolo colpisce Pietro
in latino sarebbe stata

Paulus verberat Petrum

ed il suo significato  non sarebbe cambiato se  si fosse invertito l'ordine delle parole

Petrum verberat Paulus


analogamente

in latino sarebbe stato

il cucciolo appartiene ad Antonio

Cautulus est Antonio

oppure

Antonio est catulus

infatti in latino non è importante l'ordine (anche se non è proprio indifferente) delle parole ma le desinenze che  hanno

CASO  chiamiamo  caso la funzione logica  di un nome  espressa mediante desinenza

DECLINAZIONE l'insieme dei mutamenti  desinenziali  necessari per determinare il numero il genere ed il caso  del nome

la declinazione ha due numeri  tre generi e sei casi